Dancing Glass: Un Tributo alla Minimal Music di Philip Glass a Roma
Roma. Un evento destinato a lasciare il segno. Illuminerà le serate del 27 e 28 marzo: “Dancing Glass”. Nell’auditorium futuristico della Nuvola, parte integrante di Eur Culture, si terrà uno spettacolo che promette di essere un viaggio emozionante attraverso la musica di Philip Glass, pioniere della minimal music. Lucinda Childs, figura leggendaria della danza contemporanea e collaboratrice storica di Glass, guida questo tributo con la maestria e la passione che solo un’artista del suo calibro può esprimere.
“La collaborazione con Glass è stata un pilastro della mia vita artistica. Dopo 50 anni di lavoro congiunto, la sua musica continua a sorprendermi e commuovermi,” confessa Lucinda Childs, la cui carriera danzante si è intrecciata con quella del compositore fin dal rivoluzionario “Einstein on the Beach” nel 1976.
Franco Laera, mente creativa dietro l’evento e direttore di Change Performing Arts, e Michele Pogliani, fondatore del MP3 Dance Project, si uniscono a Childs in questa avventura artistica, portando sul palco romano non solo nuove coreografie ispirate agli Etudes di Glass, ma anche una selezione internazionale di talenti come Cassi Abranches del Grupo Corpo, Shintaro Hirahara, coreografo delle cerimonie olimpiche di Tokyo, e il sudafricano Llewellyn Mnguni.
Accanto a loro, il pianista Jacopo Petrucci e una squadra di video artisti di fama internazionale, inclusi Shirin Neshat e Hiroshi Sugimoto, arricchiranno lo spettacolo con le loro visioni, insieme al collettivo Anagoor, noto per le sue sperimentazioni tra video-arte e performance.
L’evento si tinge anche di sonorità multiculturali, grazie agli arrangiamenti di Kudsi Erguner, esponente della musica Sufi, e altri artisti che porteranno le tradizioni musicali del Brasile, del Giappone e dell’Estonia sul palco romano, confermando il carattere universale dell’influenza di Glass.
Co-prodotto da entità di prestigio come Eur Spa e supportato da collaborazioni internazionali, “Dancing Glass” non è solo un evento, ma un ponte tra culture, discipline e generazioni, sottolineando l’eterno dialogo tra musica e movimento. Roma, con la sua storia e la sua apertura all’innovazione, si conferma una volta di più crocevia di arti e culture.