Ciotole per cani e speck in lista, ma l’inflazione galoppa: il paniere Istat riflette la realtà?

Con l’inizio del 2025, l’Istat ha aggiornato il paniere dei beni e servizi utilizzato per misurare l’inflazione, introducendo nuovi prodotti che rispecchiano l’evoluzione delle abitudini di spesa degli italiani. Tra le novità di quest’anno spiccano il cono gelato, il pantalone corto da donna, la lampada da soffitto e il topper per materasso, mentre scompaiono i tamponi molecolari e i test sierologici per il Covid-19, ormai relegati al passato.
L’aggiornamento non si ferma agli acquisti quotidiani, ma tocca anche il mondo della mobilità e degli animali domestici. Entrano la camera d’aria per bicicletta, le spazzole tergicristallo, i sacchetti igienici per cani e le ciotole per animali, segno che l’attenzione per gli amici a quattro zampe e per la mobilità sostenibile continua a crescere.
Non mancano le critiche: diverse associazioni di consumatori sostengono che l’aggiornamento non rifletta in modo adeguato i reali bisogni delle famiglie, e che il paniere Istat resti più un esercizio statistico che un’effettiva fotografia del costo della vita.
Inflazione in risalita: il gas traina gli aumenti, pesa il caro energia
Se da un lato il paniere cambia, dall’altro il problema dell’inflazione torna a farsi sentire. A gennaio, secondo le stime preliminari dell’Istat, i prezzi al consumo sono aumentati dell’1,5% su base annua (dall’1,3% di dicembre), mentre l’inflazione nell’Eurozona è salita al 2,5%.
A incidere è soprattutto il rincaro dell’energia: le tariffe regolamentate per luce e gas sono aumentate del 27,8% rispetto a gennaio 2024, mettendo sotto pressione famiglie e imprese. Gli alimentari lavorati sono aumentati del 2%, con ripercussioni dirette sul costo del cosiddetto carrello della spesa, che segna un +1,8%.
Nel frattempo, il prezzo del gas naturale in Europa ha superato i 50 euro/MWh sui mercati di Amsterdam, spinto dall’incertezza geopolitica sugli approvvigionamenti. La situazione preoccupa il governo, con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, che non esclude un intervento per calmierare i prezzi: “Se il mercato del gas non scenderà, dovremo valutare misure per ridurre l’impatto su imprese e famiglie”.
Un altro nodo critico riguarda gli stoccaggi di gas: in Italia, le riserve stanno diminuendo rapidamente e sarà necessario ricostituirle. “Abbiamo già avviato lo stoccaggio per il prossimo inverno”, ha dichiarato Pichetto, “ma farlo con il gas sopra i 35 euro/MWh diventa un problema serio per lo Stato“.
L’ombra delle bollette e il dilemma nucleare
Mentre i prezzi dell’energia salgono, il governo valuta diverse opzioni per contenere i costi. Tra queste c’è anche il ritorno del nucleare: “Interveniamo su tutte le fonti, dall’eolico al geotermico”, spiega il ministro Pichetto. “Quando avremo una chiara valutazione del costo della produzione nucleare, lo Stato potrà decidere se integrare la tariffa”.
Ma la domanda resta: il governo riuscirà a intervenire prima che gli aumenti pesino troppo su famiglie e imprese? E soprattutto, le misure saranno efficaci o si limiteranno a tamponare l’emergenza senza risolvere il problema strutturale?