Boom dell’export (+60%), ma il mercato interno cede: l’olio italiano rischia il sorpasso?
L’olio extravergine di oliva pugliese è sempre più apprezzato nel mondo: nel 2024, rispetto all’anno precedente, le esportazioni hanno registrato un incremento del 60%. Un successo che conferma il prestigio del Made in Italy, ma che si scontra con la crescente pressione della concorrenza straniera, in particolare quella dell’olio tunisino venduto a prezzi stracciati, spesso senza le stesse garanzie qualitative e di tracciabilità del prodotto italiano.
L’annuncio arriva da Coldiretti Puglia in occasione dell’inaugurazione di Evolio Expo, la prima fiera internazionale dedicata all’olio Evo del Mediterraneo, in corso alla Fiera del Levante di Bari fino al 1° febbraio 2025. L’evento, organizzato da Unaprol Consorzio Olivicolo Italiano, Fondazione Evoo School, Coldiretti Puglia, Cai e Puglia Olive, punta a promuovere e valorizzare l’olio italiano, sottolineando la necessità di una maggiore tutela contro le importazioni selvagge dall’estero.
Export alle stelle, ma il mercato interno è sotto pressione
Se da un lato l’export dell’olio pugliese segna un balzo senza precedenti, dall’altro il mercato interno è sempre più influenzato dalla concorrenza internazionale. Secondo Coldiretti, il 9 famiglie su 10 in Puglia consumano olio extravergine ogni giorno, ma l’invasione di oli stranieri a basso costo rischia di alterare il mercato, mettendo in difficoltà i produttori locali. Il principale accusato? L’olio tunisino, che viene venduto a meno di 5 euro al litro, con un impatto devastante sulle quotazioni dell’olio italiano.
Guerra dei prezzi: l’olio italiano può reggere il confronto?
Il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, denuncia una situazione preoccupante: “L’olio tunisino viene venduto oggi sotto i 5 euro al litro, esercitando una pressione al ribasso che potrebbe costringere i produttori italiani a svendere il proprio olio al di sotto dei costi di produzione”. Il problema non è solo economico: in Tunisia non vigono le stesse normative europee in materia di pesticidi e sicurezza sul lavoro, rendendo questa concorrenza non solo sleale, ma anche potenzialmente dannosa per i consumatori.
Serve più tutela: la proposta di un sistema di tracciabilità europeo
Per contrastare il fenomeno delle importazioni selvagge e delle frodi legate all’olio extravergine d’oliva, Coldiretti propone l’istituzione di un sistema telematico di registrazione e tracciabilità unico a livello europeo. Questo permetterebbe di:
- Rinforzare i controlli sulla qualità e l’origine dei prodotti.
- Evitare che olio straniero venga venduto come “italiano” attraverso miscele e rietichettature.
- Garantire una maggiore trasparenza lungo tutta la filiera produttiva.
L’olio italiano può vincere la sfida?
Nonostante la crescente concorrenza, il Made in Italy continua a essere un punto di riferimento globale per qualità e autenticità. Tuttavia, per mantenere questa leadership, è fondamentale contrastare la concorrenza sleale, proteggere i produttori e garantire ai consumatori un olio extravergine realmente certificato e sicuro. Il boom dell’export è un segnale positivo, ma senza regole più stringenti, il rischio è che il valore dell’olio italiano venga eroso da prodotti di dubbia provenienza.
L’olio pugliese riuscirà a difendersi e a imporsi come punto di riferimento globale, o sarà travolto da una guerra dei prezzi che favorisce la produzione a basso costo?