50 Anni del Museo del Vino di Torgiano: Un Viaggio dalla Storia all’Arte Moderna
Il Museo del Vino di Torgiano celebra quest’anno i suoi cinquant’anni di apertura, un traguardo importante che coincide con i sessanta anni del Rubesco Vigna Monticchio. Fondato nel 1974 da Giorgio e Maria Grazia Lungarotti, il museo ha scelto la sera dei fuochi di San Giorgio, un antico rituale di buon auspicio per la vendemmia, per suggellare il legame tra la comunità locale e la cultura vitivinicola.
Maria Grazia Lungarotti, ancora vivace e attiva nonostante i suoi 96 anni, condivide il ricordo di quella serata inaugurale, testimoniando un impegno familiare che si protrae da decenni nel valorizzare la cultura del vino. La mostra “Cinquanta anni del Museo del Vino a Torgiano MuVit” inaugura un anno di eventi celebrativi, riflettendo su come il vino abbia influenzato culture e civiltà attraverso i secoli, con reperti che vanno dagli etruschi a Picasso.
La mostra, oltre ad essere un punto di riferimento culturale, si conferma come un luogo di continua ricerca e innovazione, mostrando come il museo abbia saputo aggiornarsi e arricchirsi costantemente. Oltre alle opere storiche, si trovano sculture contemporanee come la “Triple Twist” di Beverly Pepper, che dimostrano la capacità del museo di connettere il passato con il presente.
Il museo è descritto dal “New York Times” come il migliore d’Italia per la qualità delle sue collezioni, e sotto la direzione di Maria Grazia, ha mantenuto una vitalità culturale senza cedimenti. La festa di compleanno del museo è un momento di orgoglio per la famiglia Lungarotti, con Teresa Severini, una delle prime enologhe donne in Italia, che promette che questo anniversario è solo una tappa di un viaggio ancora lungo e ricco.
Infine, il legame tra vino, storia, arte e mito è sottolineato dalla decisione del ministro Lollobrigida di includere il museo di Torgiano tra i rappresentanti del binomio vino-cultura in occasioni internazionali come Vinitaly, testimonianza dell’importanza di questo luogo non solo come museo, ma come simbolo della cultura del vino italiana.