Chiaravalle tra fede, campi e arte: guida completa all’abbazia più iconica della Lombardia
Alle porte di Milano, tra i campi e le rogge del Parco Agricolo Sud, l’Abbazia di Chiaravalle emerge come un faro spirituale, artistico e agricolo. Fondata nel 1135 da San Bernardo di Clairvaux, è uno dei luoghi più affascinanti della Lombardia: non solo per l’architettura che fonde romanico e gotico lombardo, ma per l’atmosfera di silenzio, operosità e tradizione che vi si respira. Ancora oggi, la “Ciribiciaccola” – l’inconfondibile torre campanaria – domina il profilo sud di Milano, invitando a rallentare, scoprire, ascoltare.
Storia e identità
L’abbazia nasce grazie ai monaci cistercensi giunti dalla Francia per volontà di San Bernardo. Qui, bonificano terre paludose e creano un centro agricolo e spirituale tra i più vitali del Medioevo lombardo. Per secoli, Chiaravalle è centro di innovazione agricola, cultura e devozione: i monaci introducono la rotazione delle colture, perfezionano la produzione di grana, miele e liquori, danno impulso all’arte e alla scienza. Nel tempo, l’abbazia sopravvive a invasioni, soppressioni e periodi difficili, ma oggi resta cuore pulsante della vita monastica, oltre che straordinario patrimonio d’arte.
Architettura e capolavori
Il complesso abbaziale, consacrato nel 1221, esprime la transizione dal romanico al gotico. La chiesa presenta tre navate luminose, scandite da volte a crociera e arricchite da magnifici affreschi seicenteschi dei Fiammenghini. Al centro del presbiterio, spicca il coro ligneo intagliato da Carlo Garavaglia, opera raffinata e preziosa.
Il vero segno distintivo di Chiaravalle è la torre ottagonale, la famosa “Ciribiciaccola”: costruita tra il 1329 e il 1340, alta oltre 56 metri, con una scala elicoidale che conduce al loggiato superiore. Qui, lo sguardo abbraccia la campagna fino ai grattacieli di Milano.
Il chiostro, con le sue colonnine annodate e i capitelli scolpiti, è luogo di pace e meditazione. La sala capitolare conserva affreschi e graffiti attribuiti anche a Bramante, con rare vedute di Milano antica. Il refettorio, la biblioteca e le antiche officine raccontano la vita quotidiana dei monaci tra studio, lavoro e preghiera.
Vita monastica, prodotti e tradizioni
A Chiaravalle si vive ancora secondo la Regola di San Benedetto, tra preghiera, lavoro manuale e accoglienza. I monaci producono miele, tisane, liquori e dolci, tutti in vendita nella bottega monastica accanto all’ingresso. Qui puoi acquistare anche cosmetici naturali e piccola editoria spirituale. L’abbazia è teatro di concerti, mostre, incontri culturali e celebrazioni liturgiche che coinvolgono tutta la comunità. Non manca la curiosità: si dice che proprio qui sia stato perfezionato il celebre formaggio grana.
Come arrivare e visitare
L’Abbazia di Chiaravalle si trova in Via Sant’Arialdo 102, Milano. È facilmente raggiungibile in auto (uscita Corvetto dalla Tangenziale Est, poi indicazioni per Chiaravalle) o in bicicletta lungo la pista ciclabile “Valle dei Monaci” che parte dal centro di Milano e attraversa il Parco Agricolo Sud. Dalla stazione metro Brenta (linea gialla M3) si può prendere l’autobus 77.
Orari
Il complesso è aperto dal martedì al venerdì dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 17:00, il sabato dalle 9:00 alle 12:00 e la domenica dalle 14:30 alle 18:30.
Il lunedì è chiuso.
Le visite guidate si tengono solitamente il sabato e la domenica pomeriggio (consigliata la prenotazione). Per informazioni: tel. +39 02 8493 0432, email: [email protected]. Chiesa e chiostro sono accessibili anche a persone con disabilità motoria.