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Cirò DOC: la denominazione madre dei migliori vini della Calabria

Posted on Mag 15th, 2025
by Alfredo Ravanetti
Categories:
  • Denominazioni
Cirò DOC vini vitigni calabresi caratteristiche organolettiche disciplinare e storia

Il Cirò DOC è il vino più rappresentativo della Calabria vitivinicola, una denominazione con radici antichissime che affondano nella Magna Grecia. Qui si coltivava la vite già in epoca classica, tanto che i vini della zona erano offerti agli atleti olimpici come premio. Il protagonista assoluto è il Gaglioppo, un vitigno coriaceo e solare, capace di produrre rossi tannici, austeri e longevi, ma anche rosati eleganti e bianchi delicati da Greco Bianco.

La zona di produzione, affacciata sul mar Ionio ma protetta dalle alture silane, gode di un clima secco, luminoso e ventilato, che conferisce intensità, mineralità e freschezza ai vini. Il Cirò è la scelta perfetta per chi cerca autenticità territoriale, vini di carattere e una denominazione italiana ancora poco conosciuta ma ricca di potenziale.


Le basi

Nome: Cirò DOC
Tipo: Denominazione di Origine Controllata
Regione: Calabria
Province coinvolte: Crotone
Anno di istituzione: 1969
Vitigni ammessi:

  • Rosso e Rosato: Gaglioppo (min. 80%), altri a bacca nera autorizzati (max 20%)
  • Bianco: Greco Bianco (min. 80%), altri a bacca bianca autorizzati (max 20%)
    Tipologie: Bianco, Rosato, Rosso, Rosso Superiore, Rosso Riserva
    Gradazione alcolica minima:
  • Bianco: 12%
  • Rosato: 12,5%
  • Rosso: 12,5%
  • Rosso Superiore/Riserva: 13,5%
    Zona di produzione: Cirò, Cirò Marina, Melissa, Crucoli
    Temperatura di servizio:
  • Bianchi: 8–10°C
  • Rosati: 10–12°C
  • Rossi: 16–18°C

Metodo di produzione

I produttori del Cirò seguono metodi di vinificazione classici e rispettosi della tradizione. I rossi base fermentano in acciaio o cemento per mantenere il frutto, mentre i Superiore e Riserva prevedono affinamenti in legno (grandi botti o barrique) per 6 mesi o più, con invecchiamento minimo di 2 anni per le riserve. La vendemmia è spesso manuale, soprattutto per le etichette di qualità. Per i rosati, si impiega una breve macerazione sulle bucce, che dona il tipico colore cerasuolo. I bianchi da Greco Bianco sono vinificati in acciaio, per esaltare freschezza e pulizia aromatica.


Tipologie e affinamento

Il disciplinare prevede diverse tipologie, ognuna con stile definito:

  • Cirò Bianco: da Greco Bianco, fresco, floreale, ideale per la cucina di mare.
  • Cirò Rosato: una delle eccellenze calabresi, secco, fruttato e sapido.
  • Cirò Rosso: classico rosso mediterraneo, con struttura, frutto scuro e un tannino deciso.
  • Cirò Superiore: da uve selezionate e affinamento in legno, più profondo e persistente.
  • Cirò Riserva: elegante, austero, pensato per l’invecchiamento.

Molti produttori adottano stili personali, come fermentazioni spontanee, macerazioni prolungate o affinamenti in anfora, rendendo la denominazione sempre più interessante dal punto di vista artigianale.


Caratteristiche organolettiche

Il Cirò Rosso è un vino dalla personalità netta, di colore rubino intenso con riflessi granati nel tempo. Al naso esprime frutti rossi maturi, note di liquirizia, erbe mediterranee e spezie dolci. In bocca è asciutto, caldo, con tannini marcati e un finale sapido. I rosati sono tra i migliori d’Italia per tipicità e versatilità, mentre i bianchi, più rari, offrono note di fiori bianchi, agrumi e mandorla amara, con una freschezza sorprendente.


Vitigni principali

  • Gaglioppo: vitigno a bacca nera autoctono, ricco di tannino, resistente alla siccità, produce vini longevi e strutturati.
  • Greco Bianco: bacca bianca, da non confondere col Greco campano. Dona vini freschi, floreali, minerali, spesso con una leggera nota ammandorlata.

Abbinamenti gastronomici

Cirò DOC vino calabrese abbinamenti con gnocchi pomodoro e pecorino

Il Cirò Rosso è perfetto con cucina tradizionale calabrese: capretto al forno con patate, salsicce piccanti, melanzane ripiene o gnocchi con pomodoro e pecorino. Si abbina bene a formaggi stagionati e piccanti, come il Pecorino del Monte Poro, Caciocavallo silano DOP e Blu di Capra calabrese. I rosati sono ideali con salumi, pesce azzurro, tonno alla griglia o formaggi freschi. I bianchi trovano grande affinità con spaghetti alle vongole, insalate di mare, baccalà e mozzarella di bufala.


Prezzo

Il Cirò DOC ha un eccellente rapporto qualità-prezzo. I rossi base si trovano tra 7 e 12 euro, mentre i Superiore e Riserva vanno dai 15 ai 25 euro, con qualche etichetta d’autore che supera i 30 euro.

  • Entry-level consigliato: Cirò Rosso Classico – Librandi, intorno ai 9 euro.
  • Top di gamma: Cirò Rosso Superiore Riserva “Aris” – Cataldo Calabretta, circa 25–30 euro.

Alfredo Ravanetti

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