La storia del Cicciolo d’Oro
Il “Cicciolo d’Oro” è una caratteristica sagra per valorizzare la norcineria Reggiana. La festa ripropone, infatti, l’antico rito già noto dai tempi della Contessa Matilde di Canossa. La tradizione vuole infatti che il norcino, al quale la Contessa affidava la lavorazione delle carni dei suoi maiali, fosse tale Galaverna di Campagnola Emilia, conosciuto perché nelle fredde mattine d’inverno si vedeva passare in bicicletta con i suoi attrezzi da lavoro per recarsi nelle case dei contadini sparse nella pianura. Nel giorno del “sacrificio” del maiale ogni casa colonica della Bassa Padana era in festa, saporite minestre e caratteristici dolci rendevano felici grandi e piccini. Questo appuntamento offre pertanto, ai cultori della buona cucina, la possibilità di assaggiare gustose specialità: saporiti ciccioli, profumata coppa di testa, rosei prosciutti, salsicce, guanciale con polenta. Le carni suine sono lavorate e preparate da esperti norcini, depositari della tradizione, degli usi e costumi tipici della Bassa Padana.
Questa manifestazione è nata con lo scopo di far rivivere vecchie arti e mestieri; erano infatti i norcini anziani, conoscitori dell’arte tramandata oralmente nelle famiglie, che mostravano ai curiosi in piazza le fasi della lavorazione e trasformazione del suino, animale conosciuto fin dall’antichità e da sempre una preziosa fonte di cibo. In questi anni i pochi norcini sono divenuti oltre 200, i pochi visitatori oltre 20.000 ed agli anziani si sono affiancati tanti giovani, quasi tutti inesperti, ma con tanta voglia di vivere a pieno una giornata fatta di allegria, di voglia di conoscere e di emulare gli anziani ed esperti, cercando di carpire e capire il loro sapere ed i loro segreti.
La giornata inizia all’alba, come una volta, quando i norcini arrivano nelle aie in sella a vecchie biciclette gravate di tutti gli attrezzi; oggi le bici sono furgoni, macchine, motocarri, trattori da cui si scaricano paioli, legna, arnesi ed ogni ben di Dio per garantire laute colazioni, merende e pasti, oltre a musica e gadget per far sì che ogni postazione sia più allegra dell’altra. Sana ma viva competizione che a sera aspetta ansiosa il verdetto di una giuria qualificata per l’assegnazione dei premi, che avviene dopo la distribuzione gratuita degli oltre cinque quintali di ciccioli, quelli preparati nel corso della giornata dai norcini e quelli del Cicciolone: SUPER CICCIOLO da Guinness del diametro di quasi 2 metri. La grande piazza, trasformata in grande aia, viene misurata a fine mattinata a suon di salsicce, preparate dai maestri norcini sul far del mezzogiorno, un nastro di oltre 250 metri che si srotola grazie alla collaborazione di tutti gli astanti.