Castel Coira e Abbazia di Monte Maria: due gemme dell’Alto Adige che meritano una visita
Se state viaggiano o se state pensando ad una vacanza in Alto Adige, una delle mete più suggestive che potrete visitare è il Castello di Coira, una vera e propria opera d’arte architettonica vecchia di secoli, ma che ancora incutere rispetto e stupore nel visitatore.
Castel Coira, uno dei manieri più importanti e meglio conservati dell’Alto Adige, troneggia maestoso sopra Sluderno, a ovest di Merano, sopra il parco dello Stelvio, nel cuore della Val Venosta.
La storia del castello
Il castello venne costruito intorno al 1250 dal vescovo principe di Coira, Heinrich von Montfort. Già nel 1297 cadde in mano ai signori di Mazia, acerrimi nemici del principato vescovile di Coira.
Nel 1504, alla morte dell’ultimo discendente dei signori di Mazia, il castello, nel frattempo ingrandito e fortificato, passò nelle mani dei conti Trapp. Nel 1516 ospitò l’imperatore Massimiliano I. Ancor oggi il castello è di proprietà e dimora estiva della famiglia Trapp.
In origine il castello era costruito da una massiccia torre, il palazzo ed un muro di cinta. Successivamente sorsero diversi bastioni, delle torri, dei portoni, una cappella romanica ed un giardino esteso.
Il castello, che non è mai caduto in mano nemica, ospita una serie di ambienti riccamente decorati, stube rivestite in legno arricchite da stufe in maiolica ed una ricca biblioteca.
La loggia
La loggia rinascimentale è stata completamente ricoperta da affreschi dai colori brillanti. L’iconografia si rifà alle fiabe dei classici greci e latini. Il loggiato ripaga ampiamente le aspettative dei visitatori.
Perché dovreste visitare il Castello di Coira?
Il castello ospita la più grande armeria privata del mondo. Le oltre 50 armature perfettamente conservate, complete di armi ed accessori, permettono di equipaggiare un intero corpo di guardia del castello. Mancano invece le armi da fuoco che furono requisite nel periodo napoleonico.
Il pezzo più importante di questa colazione è sicuramente l’armatura appartenuta a Ulrich von Matsch. Risale al 1450, pesa oltre 40 chilogrammi ed è alta ben 2,10 metri. È un’opera della famosa armeria Missaglia di Milano.
Alcune armature sono finemente cesellate e probabilmente venivano usate più per rappresentanza che per scopi militari.
E la seconda meraviglia italiana da visitare è l’Abbazia di Monte Maria, l’Abbazia Benedettina più alta d’Europa.
L’Abbazia dei conti di Tarasp sorse intorno al 1200. La chiesa barocca è l’unica basilica a tre navate della Val Venosta. Il portale d’ingresso a strombo romanico del XII secolo è rimasto inalterato. Degni di nota anche la scultura gotica in gesso colorato di Maria con il Bambino e l’affresco accanto al portale del 1650 di H. J. Pfeil che rappresenta il fondatore Ulrich di Tarasp e Leopoldo d’Austria con i loro stemmi.
La cripta, consacrata nel 1156, conserva affreschi romanici dall’influsso bizantino, considerati tra i più rilevanti in ambito europeo. Sulla volta dell’abside la figura del Cristo è circondata dai simboli degli Evangelisti, da Cherubini, da Angeli e da Santi. Le figure allungate degli Angeli si inseriscono con grande maestria nella spartizione architettonica che accoglie il consesso celeste. I volti sono straordinariamente espressivi e gli occhi si rivolgono verso la figura centrale del Cristo.
Il museo è ospitato in alcune sale degli edifici compresi nel cortile interno del convento. Nelle vetrine e nelle sale sono esposti oggetti che si ispirano al motto benedettino “ora et labora”. Sono presentati anche documenti che si rifanno ad importanti avvenimenti relativi alla storia dell’abbazia. Il visitatore viene inoltre introdotto all’interpretazione delle figure allegoriche raffigurate nella cripta.
In alcune vetrine sono esposti documenti e opere d’arte che raccontano la vita quotidiana del convento ed i punti salienti della sua storia quasi millenaria.
Al termine della visita museale un film introduce il visitatore nel misterioso mondo ricco di simbologia racchiuso nella cripta sotterranea.
Per garantire la preservazione del monumento, la cripta è accessibile soltanto per la preghiera.