River Mentana Venetian Dry Gin: recensione
Finalmente abbiamo assaggiato il River Mentana Venetian Dry Gin, eravamo molto curiosi a tal riguardo e bisogna ammettere che questo distillato è stata una bella sorpresa e non ha deluso le aspettative: ha corpo, vitalità e una certa eleganza.
Ma soprattutto è uno dei pochi gin mono-botanicals, giacché l’unico ingrediente aromatizzante dell’alcol è il ginepro, è quindi un gin che osa, che vuole mettere in risalto le particolarità del terroir veneziano, valorizzando la base alcolica proveniente da un particolare grano chiamato Mentana, coltivato alle pendici della laguna e la sorprendente aromaticità del ginepro dell’altipiano del Cansiglio.
I più attenti di voi riconosceranno le similitudini con uno dei gin americani più strabilianti degli ultimi anni, il mitico Death Door e infatti le somiglianze sono molte, a partire dalla filosofia di produzione, da un grano puro coltivato da veri contadini vicino al mare e dalla voglia di fare un prodotto unico. Finalmente non sono i botanicals a dettare il ritmo con la loro aromaticità, ma è la materia prima, la materia, il grano e tutte le sue sfumature. È il prodotto della distillazione a parlare, non una ridda di suggestioni forzate da una ricerca estetica.
Il bello del River Mentana Venetian Dry Gin è che, non essendo imbellettato, nasce in un determinato luogo e solo lì trova la sua massima espressione, perché i produttori sono partiti da materie prime locali. Ancora una volta il mondo della distillazione ci stupisce con un caso di less is more, un puro distillato di territorio.
Il bouquet
Molti forse lo troveranno un gin troppo spartano, ma ancora una volta la semplificazione porta ad un ampliamento del gusto, non ci sono mille profumi speziati da mille e una notte a dominare, ma profumi netti e più consistenti. Come per i grandi whisky è il grano a farla da padrone, sono le declinazioni del grano che danno sapore e proprio per questa ragione percepirete profumi di malto, uvetta, pane e poi ovviamente tutta una serie di profumi resinosi e balsamici provenienti dal ginepro. Ancora due parole su questa immaginifica suggestione data dal ginepro: si apre a ventaglio, è fine e modulato e non è semplicemente un assalto di bosco, ma riporta alla mente piccoli frutti di bosco, profumi erbacei, mentolati e un fruttato pungente. La chiusura è quasi salina, eterea e secca.
Il sapore
Al palato scorre via dritto e sprezzante, si muove sfacciato, nerboruto e potente con ottima dinamica gustativa, una vena acida che mantiene il sorso vivace e poche concessioni alla morbidezza. Per struttura e pulizia è quasi da considerare un distillato da meditazione, più che un banale gin da Gin Tonic. Buone le punte piccanti che intervallano la bevuta e illuminano con tocchi di zenzero e menta. Nel complesso è sferzante e strutturato, con finale terroso.
Come degustare il River Mentana Venetian Dry Gin
Dà il meglio di sé degustato in un bicchiere freddo, al massimo raffreddatelo con un po’ di ghiaccio, ma non servitelo a 18 gradi. Se proprio dovete usarlo per fare cocktail prestate attenzione: la base alcolica è potente, ma i profumi sono delicati, se lo piallate con una tonica ruvida sentirete solo quella. Meglio usarlo per Dry Martini e Vesper.
Quali piatti abbinare al River Mentana Venetian Dry Gin
Pesce crudo, alla griglia, zuppa di crostacei, gamberoni al curry e ovviamente piatti di carne della cucina indiana, come butter chicken e pollo al curry.