Riesling Grans Fassian Laurentiuslay GG 2016: recensione, commento e prezzo di un ottimo vino della Mosella
Il Riesling Grans Fassian Laurentiuslay GG 2016 è un vino pungente ed elegante che rappresenta un classico archetipo della Mosella. Frutto delicato ed etereo, grande mineralità, agrumi che scalpitano ed esplodono a raffica, ipnotizzandoti il naso e poi quella sottile, glaciale finezza che rende il Riesling di queste zone inconfondibili.
E non lo diciamo per assecondare il luogo comune della Mosella, ma proprio perché i vini della cantina Grans Fassian nascono da una parcellizzazione estrema e in questo caso abbiamo a che fare con il cru Laurentiuslay, il più importante e pregiato dell’azienda. Un pendio di ardesia che si butta nel fiume Mosella con una pendenza del 60% circa. Ogni operazione è svolta a mano e la raccolta è a dir poco eroica, la lavorazione in cantina semplice e il più possibile rispettosa per tradurre in succo fermentato tutta questa eleganza in potenza. E vi diciamo subito che il risultato è eccellente. Forse, in questo periodo hipster e super natural a tutti i costi, non è il Riesling più articolato, originale e artigianale in circolazione, ma in fatto di sobria eleganza si difende benissimo.
Se volete fare una degustazione di Riesling per fare capire a dei principianti che si avvicinano alla prima volta al vitigno Riesling, fategli assaggiare il Riesling Grans Fassian Laurentiuslay GG e capiranno finalmente il vino. Niente idrocarburi da stazione di rifornimento di metano, ma solo tanti agrumi e una valanga di rocce, con un delicato sottofondo floreale. Niente fronzoli, solo un solido, roccioso, splendente e tagliente concentrato di pompelmo e lime. Da questo punto di vista è un vino di una purezza unica e commovente, anche se dovete considerare che abbiamo assaggiato l’annata 2016, non recentissima, ma neanche così attempata, visto che potreste bere questa bottiglia anche tra 30 anni, tranquilli, tranquilli.
Caratteristiche organolettiche del Riesling Grans Fassian Laurentiuslay GG 2016
I profumi sono netti, scanditi con cristallina eleganza: frutta bianca delicata con pera su tutti, agrumi come pompelmo, lime, limone e tutti i chinotti della costiera du mondo, non mancano di certo zenzero e lemongrass, verbena, richiami floreali molto delicati. E poi quel marchio minerale che permea e crea l’ossatura aromatica del vino. Non ci sono infiniti richiami, non è un Gewurztraminer da assalta, non è burroso come uno Chardonnay della Borgogna e non è pepato come un Grüner austriaco, ma proprio in questa scintillante e algida purezza sta tutta la sua grandezza.
Al palato è secco, asciutto, snello e acuminato come una scheggia di ardesia, innervato da un’acidità che sa di buccia di pompelmo rosa e non stanca mai e rende l’assaggio preciso, dinamico, appagante e mai fine a sé stesso. Già è equilibrato e ben bilanciato, ma stiamo solo scalfendo la superficie della sua apoteosi, che arriverà almeno nel 2026, dategli ancora qualche anno e berrete un piccolo, grande, golosissimo Riesling della Mosella. Finale lungo e sussurrato che sfuma in un trionfo floreale.
Prezzo
45 euro, un prezzo a dire poco favoloso.
Abbinamenti consigliati
Tutti i piatti thai sono i benvenuti, ma non è perfetto solo con pad thai, provatelo anche con spaghetti alla carbonara o un classico branzino al sale di Cervia.