Pulonia Frizzante Della Cantina Angol d’Amig: Un Vino Straordinario!
Il Pulonia è un vino frizzante della cantina Angol d’Amig che riesce a riscrivere in pochi sorsi la tradizione dei vini emiliani. Ha una beva incredibile, tanta polpa, un’acidità che ti prende a schiaffi, una leggera nota tannica che ricorda il luppolo, profumi inebrianti e poi quella asciuttezza nervosa che solo i rifermentati in bottiglia veri hanno. I lieviti hanno lavorato e incrostato il vino di sapori, scolpendo una scultura di diamantina purezza. Il frutto è sempre veicolato dalla freschezza, non deborda, non ti stanca; il succo scorre ruggente, perché è un vino dalla vitalità focosa, ma non è mai sgarbato. L’aspetto è torbido, come deve essere: un biglietto da visita che non fa altro che aumentare il fascino misterioso di questo vino.
Come viene prodotto il Pulonia
Blend di Pignoletto e Trebbiano Modenese, quello che “tutti” usano fare l’aceto balsamico o il brandy. Raccolta manuale, fermentazione con lieviti indigeni, affinamento in cemento e poi aggiunta di mosto in primavera per far partire la seconda fermentazione in bottiglia. Niente di strano: tutto è fatto con sensibilità e sicurezza.
Diciamocelo chiaramente, Marco Lanzotti sta stravolgendo il panorama modenese con i suoi incredibili vini. E lo fa con una serenità disarmante, tornando alla purezza, alla durezza e alla intransigenza del varietale inteso come prima pietra da posare per costruire.
Non sono vini colossali, pompati, elegantissimi o azzimati come possono essere i metodo classico. No, sono solo vino scevro da ogni velleità formale, vino primordiale. Vino fatto senza belletto, senza forzature e abbracciano una scelta stilistica magari di difficile interpretazione al primo approccio, ma ricordate che sono prima di tutto vini nati per condividere la tavola con la cucina emiliana. E non dite vini di una volta o del contadino che sono le classiche fregnacce da influenzer del wineporn, quei vini erano un terno al lotto, un anno discreti, un anno ti scoppiavano in faccia, un anno erano una spremuta di solfiti.
I vini dei nostri nonni ma fatti da dio, interpretati con una sensibilità unica, serietà e una ricerca che oltre alla valorizzazione del vitigno. Anche mio nonno faceva il pignoletto e la malvasia, erano vini rustici del contado, ma non per questo erano buoni. Questi di Angol d’Amig sono il massimo a cui possono ambire invece. Molti non se ne sono accorti, ma stiamo vivendo la rinascita del vino frizzante emiliano grazie a questi nuovi pastori di vigne che recuperano vigneti e vitigni dimenticati e li vinificano con cristallina bravura e serietà.
E a pensarci bene, siamo indietro anni luce (come al solito) se consideriamo il movimento dei rifermentati francesi. Ma il problema è che l’Emilia è da secoli terra di frizzanti, ma se ne erano accorti solo i ragazzi di Crocizia 20 e passa anni fa. Per fortuna oggi, un nutrito manipolo di vignaioli sta rimediando.
E tutto in barba ai milioni di bottiglie delle bevande semi fermentate della megalitica industria del vino capitanata dalle cantine Riunite e compagnia bella. Questo è il vino emiliano. Questo è il nettare che rappresenta questa terra generosa, ma a tratti dura, aspra e rocciosa. E il Pulonia Frizzante della cantina Angol d’Amig è una delle più solari bottiglie che troverete in tutta l’Emilia. Dite addio ai vini diafani e smunti dove le bolle punzecchiano il naso e i solfiti ti fanno esplodere il cranio. È sorta l’alba di una nuova vita per i rifermentati.
Prezzo
12-14 euro;: prezzo favoloso per un vino di grande qualità.