L’Arte Contadina Malvasia Passito 2015: la recensione di uno dei migliori vini dolci italiani
L’Arte Contadina Malvasia Passito Colli Piacentini 2015 della cantina Enrico Loschi è un vino straordinario, un vero e proprio gioiello enologico, un vino antico, contadino come manifattura, ma dotato di eleganza rara. Senza ogni dubbio è uno dei vini dolci passiti più intriganti di tutta l’Italia, grazie ad un bouquet conturbante e ad una ricchezza aromatica strabiliante, ma sostenuta da una freschezza e da un dinamismo incomparabile. E già così come descrizione potremmo essere a posto: vino da incorniciare, basta finito, mamma butta la pasta.
In realtà c’è molto da dire sull’Arte Contadina Malvasia Passito Colli Piacentini 2015, perché pur essendo un vino fatto come una volta, senza infingimenti o trucchi enologici di tecnica, è tutto sostanza e affonda la radici nella più splendida Malvasia dei Colli Piacentini.
Dopo un lungo appassimento dei grappoli per concentrare gli zuccheri, si vinificano le uve con lieviti autoctoni e poi il vino affina in piccole botti di legno. L’annata in questione è la 2015, ma stiamo parlando di un vino che ha come potenziale di invecchiamento 20 anni tranquilli, da tanto che è dolce e fresco.
I vigneti non a caso sono nel cuore della Val d’Arda, tra Vigoleno e Castell’Arquato, una zona rinomata fin dai tempi di Sante Lancerio, il mitico bottigliere di papa Paolo Farnese III, per la bontà dei vini. Altitudine e suoli limosi-sabbiosi per favorire l’acidità delle uve, un minimo di escursione termica e poi la sensibilità di un vignaiolo tutto d’un pezzo. Se non lo avete mai provato, non sapete ancora quanto possa essere affascinante la Malvasia piacentina.
Il bouquet dell’Arte Contadina Malvasia Passito Colli Piacentini 2015
Naso ampio nel respiro aromatico, pulitissimo, speziato, ricco di rimandi fruttati maturi, di spezie calde come lo zafferano e la noce moscata. Refoli di pepe, frutta secca, zenzero candito, albicocche immerse nel miele e fiori a non finire. Ci sarebbero centinaia di profumi da scoprire, ma quello che conta è che sono tutti scanditi con eleganza e precisione, senza forzature, senza mai sfociare nel ridondante o nell’esagerazione. Il legno poi è funzionale e non si allarga mai troppo. Finezza è la parola d’ordine.
Il sapore dell’Arte Contadina Malvasia Passito Colli Piacentini 2015
In bocca è coerente con il naso, i sapori sono una cornucopia di frutti esotici, pesche mature e zenzero con limoni a contorno. L’acidità è ancora intensa e dona dinamismo e scorrevolezza al sorso, che è giustamente dolce, zuccherino anche come consistenza e persistenza. Ma in questo alveare di dolcezza si inframmezzano pennellate acide, picchi di mineralità iodate che rendono questa Malvasia sempre intriganti, mai banale o ripetitiva o fine a sé stessa. La struttura e l’alcol non sono leggeri, ma la piacevolezza è incredibile.
Nel complesso è un grandissimo vino da dessert, uno dei più profondi per volume aromatico, ma anche per misura e pulizia, la danza tra dolcezza e acidità è in costante ricerca di un equilibrio e questo gioco delle parti non fa altro che donare consistenza al vino.
Capolavoro. Da abbinare a torta di mele o terrina di coniglio.