Albergo Ristorante Camaldoli Di Tassini: la recensione


Come si mangia all’Albergo Ristorante Camaldoli Di Tassini?
La risposta è semplice: con grande gusto, bene, anzi benissimo. Perché prima di tutto la cucina non ti illude, anzi ti sommerge con tutta la sontuosità rustica e verace della cucina toscana dell’Appennino.
Non pensate ad un ristorante gourmet o fancy o innovativo, ma ad un tempio della cucina agreste della Toscana settentrionale, incuneata tra gli Appennini.
Dopo tutto siamo a Camaldoli, non in centro a Siena e neanche a Grosseto. E per quanto sia forte l’influenza del bosco e della montagna nella cucina dell’Albergo Ristorante Camaldoli Di Tassini, si sente una certa freschezza di esecuzione e di voglia di proporre piatti del territorio casentinese interpretati in maniera curata e originale.
Il menu dell’Albergo Ristorante Camaldoli Di Tassini
I piatti sono giusti, precisi e il menu è calibrato sia nell’offerta che nei prezzi. Essendo Camaldoli una località di ferie estive e di passaggio per molti pellegrini, la proposta prevede anche hamburger, schiacciate camaldolesi, panini e tante soluzioni facili da approcciare, ma piene di gusto.
Gli ingredienti sono quelli tipici del Casentinese, tra cui spiccano gli affettati, le patate, i funghi, soprattutto porcini e prugnoli, la carne di cervo e cinghiale, il lardo e ovviamente le castagne.
Sulle castagne ci torneremo, soprattutto per parlare dei dolci, ma sappiate che i ravioloni alle castagne conditi con un delizioso intingolo di salsiccia, castagne, rosmarino e crema di latte erano incredibili.


Gli gnocchi con fonduta di pecorino erano di poetica e ruvida bontà, tuttavia, le pappardelle ai funghi porcini hanno vinto su tutto per immaginifica spartanità.
Un piatto esemplare e di grande bontà è la schiacciata con salsiccia di cinghiale, patate e porcini fritti. Sembra la triade del gusto montanaro definitivo e in effetti trovare una panozzo più buono e semplice è impossibile. Il sapore è sapido, pepato, esaltato dall’umami dei porcini e ti aggredisce il palato con arroganza, ma la dolcezza delle patate riequilibria e basta un sorso di birra, riparti e vorresti che non finisse mai.


I secondi piatti sono principalmente a base di carne, con una selezione di carne alla griglia ottima per tutti i carnivori impenitenti, forse non proprio l’ideale per i vegetariani. In ogni caso tra tanti contorni e primi con funghi e verdure, la scelta è abbastanza ampia. Diciamo però che un secondo piatto per vegetariani non lo troverete. La polenta è una valida alleata in ogni caso.
Formaggi semplici e strepitosi sia nel gusto che nella concentrazione dei sapori. Pecorino da urlo, prodotto da pastori del Casentinese, non roba commerciale da lidl di periferia.
E quei apriamo il discorso più importante su questo storico ristorante di Camaldoli: il suo incredibile legame con il territorio. Il bello di questo locale è che è un incubatore di idee e tradizioni, un hub del gusto casentinese. Un luogo dove tanti ottimi prodotti (che rimarrebbero confinati) vengono esaltati in piatti certamente semplici, ma mai banali e soprattutto credibili.


I dolci sono uno più goloso dell’altro. La finale se la giocano la crostatina alle visciole servita calda con gelato al pistacchio, la torta di mele, servita calda con gelato alla crema; la torta di pere servita calda con cioccolato fondente e la ciambellina di castagne, servita calda con cioccolato fondente e panna, che ha sbaragliato i primi tre. Il gioco di consistenze e contrasti tra dolcezza e amaro di cioccolato e castagne era favolosa. Cotta a puntino poi, setosa.
I prezzi
Monumento al ristorante per i prezzi contenuti. Potete sfamarvi con una schiacciata da 5-6 euro o mangiare ottimi piatti toscani per 9-12 euro, con porzioni abbondanti e buona qualità. Non a caso il posto è sempre murato di gente, soprattutto dalla primavera all’autunno, periodo splendido per visitare le foreste casentinesi e ammirare un foliage unico.
Servizio e locale
Il posto in sé è accogliente, pulito, ordinato e il servizio è veloce e cortese, anche nei momenti di delirio puro da “Ferragosto di fuoco presto che mi parte la processione”.
Se riuscite, andateci in periodo estivo-settembrino per mangiare i porcini fritti, sono una bomba.