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Finalmente parliamo di smoothie. Riducendo l’argomento all’osso, possiamo dire che gli smoothie sono dei frullati, dei simpatici beveroni preparati prevalentemente con frutta e verdura fresche, che vengono poi frullate con ghiaccio, yogurt o, raramente, gelato.
Nascono nei primi anni del 1900 in America e vengono serviti e spacciati come bevande sane, depurative, delle miracolose proprietà detox. Un falso mito: se è vero che il consumo di frutta e verdura va incentivato, attenzione a non esagerare: gli smoothie sono stracolmi di zuccheri, naturali, ma sempre zuccheri. Senza contare che frullando gli alimenti le preziose sostanze nutritive si dissolvono.
Non parliamo poi degli smoothie arricchiti da proteine e vitamine, un altro modo per guadagnare con prodotti civetta.
E allora stringi, stringi, gli smoothie sono solo dei milk-shake?
La principale differenza tra i due è che nei milk-shake c’è sempre gelato in grandi quantità, ragion per cui ricadono nella categoria dolci poco raccomandabili, mentre negli smoothie al massimo ce ne va una pallina giusto ogni tanto.
Ma veniamo a noi, perché parlare di queste bevande?
Molto semplice: perché esistono anche i cocktail smoothie, che fino a poco tempo fa godevano di sinistra fama.
Venivano visti come cocktail artefatti, frivoli, ingannevoli, figli di un dio minore, soprattutto a causa delle presenza del gelato che appiattiva e il sapore dei distillati classici come gin, rum, vodka e tequila.
Ad essere sinceri i cocktail smoothie non saranno la fine del mondo, ma aggiungono una possibilità in più per offrire e sperimentare con i miscelati e quindi mettiamoli pure nel menù. E poi siamo sinceri, uno smoothie cremoso di mango e gelato pere e cannella con un filo di rum non sarà una bevuta da duro come un Martini cocktail, ma dà un grande piacere.
Ok, è tutto, questa voleva essere solo un preludio per darvi un’infarinata sugli smoothie, e per dirvi che da oggi inizieremo a proporvi ricette di cocktail smoothie, quindi non scandalizzatevi!