Grano Khorasan o Kamut: una Storia di Marketing o una Rivoluzione Alimentare?
Il grano Khorasan, noto anche con il marchio registrato Kamut®, è entrato prepotentemente sulle tavole degli appassionati di cibo sano e biologico negli ultimi anni. Ma cosa c’è dietro questa tendenza alimentare? È davvero un ritorno alle radici della nostra alimentazione o una ben orchestrata operazione commerciale?
Le origini del grano Khorasan
La storia del grano Khorasan inizia in Egitto, o almeno così ci dice una fumosa leggenda. Si racconta che 36 chicchi di questo antico grano siano stati recuperati da una tomba egizia e portati negli Stati Uniti negli anni ’40. La realtà è che l’origine esatta di questo grano è difficile da determinare, con ipotesi che lo collocano in diverse regioni, dall’Egitto all’Iran alla regione del Khorasan in Afghanistan, da cui prende il nome.
“Khorasan” è un termine persiano che significa “dove sorge il sole”. Originariamente, era usato per riferirsi a una regione storica dell’Asia centrale che comprendeva parti dell’Iran orientale, dell’Afghanistan e dell’Asia centrale. Il grano Khorasan prende il nome da questa regione perché si ritiene che sia originario di questa zona, sebbene la sua esatta provenienza sia oggetto di dibattito.
Il Grano Khorasan: una questione legale
La denominazione “Kamut®” è in realtà un marchio registrato dalla Kamut International Ltd., una società con sede nel Montana, USA. Il marchio è stato registrato con l’obiettivo di preservare la purezza di questa antica varietà di grano e assicurare che sia sempre coltivato secondo standard biologici.
La Kamut International Ltd. possiede il diritto esclusivo di usare il nome Kamut® e impone agli agricoltori specifici standard di coltivazione, tra cui la coltivazione biologica, l’assenza di ibridazione o modificazione genetica e una dimensione minima dei chicchi.
Questo controllo del nome e della produzione ha sollevato alcune polemiche. Alcuni critici sostengono che la registrazione del nome Kamut® sia un modo per capitalizzare su un prodotto che è un bene comune, limitando la libertà degli agricoltori e aumentando il prezzo del grano per i consumatori.
Produzione e diffusione del grano Khorasan
Nonostante le controversie, la popolarità del grano Khorasan è in crescita. Oggi, la maggior parte della produzione di grano Khorasan avviene negli Stati Uniti, in particolare nel Montana, ma è coltivato anche in Canada, Australia e alcuni paesi europei, compresa l’Italia.
La superficie coltivata a grano Khorasan è tuttora limitata, ma in aumento. Negli Stati Uniti, per esempio, si stima che si coltivino circa 20.000 ettari di grano Khorasan, con una produzione annua di circa 30.000 tonnellate. In Italia, si stima che la superficie coltivata sia di circa 1.000 ettari, con una produzione annua di circa 1.500 tonnellate.
Il grano Khorasan: un bene per la salute o una moda alimentare?
Le proprietà salutistiche del grano Khorasan sono spesso citate come uno dei motivi della sua crescente popolarità. Rispetto al grano moderno, il Kamut ha un contenuto proteico più alto, più lipidi e amminoacidi essenziali, oltre a un profilo di minerali e vitamine interessante.
Contiene glutine?
Tuttavia, è importante ricordare che il grano Khorasan è un GRANO e contiene quindi GLUTINE. Non è adatto per persone con celiachia o intolleranza al glutine.
Una resistenza GRANitica
Un elemento particolarmente affascinante del grano Khorasan è la sua resistenza. A causa del suo ambiente di origine duro e arido, il grano Khorasan ha sviluppato una notevole resistenza alle malattie e alla siccità. Questo lo rende un’opzione interessante per i coltivatori che cercano varietà di grano resistenti al cambiamento climatico.
Sia che lo si veda come un ritorno alle nostre radici alimentari o come un’astuta operazione commerciale, una cosa è certa: ciò che mangiamo e come lo produciamo ha un impatto significativo sulla nostra salute e sul nostro pianeta. Vale la pena di approfondire e fare scelte consapevoli.