Vini a Bassa Gradazione: Una Tendenza in Ascesa nel Panorama Vinicolo Italiano
Nel 2023, il mondo vinicolo affronta una svolta: i vini a bassa gradazione alcolica e dealcolati guadagnano terreno. In Italia, dove la legge impone un minimo dell’8% di alcol per etichettare una bevanda come “vino”, la dealcolazione non è permessa. Tuttavia, si sta delineando un trend alternativo: vini con un contenuto alcolico naturalmente basso, dovuto in gran parte alle specificità climatiche delle regioni di produzione. Questi vini, un tempo arricchiti per raggiungere le gradazioni minime richieste, oggi trovano nuova popolarità tra i consumatori, soprattutto nelle giovani generazioni.
Chiara Soldati, a capo della La Scolca, è tra i primi a cavalcare questa tendenza con il suo bianco piemontese Gavi. La sua iniziativa “Cortegaia” è stata presentata all’ultimo Vinitaly: un vino a basso contenuto alcolico (9,5%) e calorico (52 kcal per bicchiere), ottenuto anticipando leggermente la vendemmia. Questo processo naturale impedisce la completa trasformazione dello zucchero in alcol, preservando l’aroma originale del vino. Le prime 30mila bottiglie prodotte hanno riscosso successo soprattutto nei mercati del Nord Europa.
Andrea Lonardi, secondo Master of Wine italiano e COO di Angelini Wine Estates, sottolinea l’importanza del segmento dei vini a basso e moderato volume di alcol. Questo segmento si dimostra un’effettiva realtà di mercato, l’unico in crescita nel settore. In Italia, la dealcolazione non è necessaria grazie alla capacità di produrre naturalmente vini con un volume alcolico moderato, tra il 9,5% e l’11,5%. Ciò rappresenta una soluzione sia legislativamente accettabile sia gradita ai consumatori, che spesso percepiscono la dealcolazione come una manipolazione indesiderata.
Secondo Lonardi, l’Italia ha diverse regioni che, grazie ai cambiamenti climatici, possono sfruttare questa nuova opportunità. Tra queste, il Bardolino, il Soave (esclusa la zona classica della denominazione), la Ribolla Gialla in Friuli e il Gavi in Piemonte. Esempi simili si trovano anche fuori dall’Italia, come il Txacoli nei Paesi Baschi, la Jura in Francia e il Pais in Cile. Per trasformare questa inclinazione in un’opportunità concreta, però, è necessario investire in vigneti, cantine e know-how specifici per attrarre l’interesse dei consumatori.