Truffa da 2 milioni di euro in Champagne: 300000 bottiglie false pronte alla vendita
Gli ispettori hanno inizialmente sospettato Frédéric Gallois dopo aver notato che l’uva veniva raccolta al di fuori delle date ufficiali. Ma ai solerti ispettori non è nemmeno scappato che le viti avessero carichi di uve al di fuori del consentito.
E cos gli ispettori si sono messi a controllare e misurare, a pesare e indagare e i nodi sono venuti al pettine. Il vignaiolo incriminato, la cui famiglia produce a Colombé-la-Fosse da generazioni, è stato riconosciuto colpevole di crimini contro l’appellation d’origine contrôlée (AOC) dello Champagne, dopo che svariati test hanno accertato che il suo vino era stato prodotto sia con uve riconducibili AOC che a uve non certificate. Ma ormai i baldi ispettori se lo aspettavano: non è la prima volta che questo guascone infrange la legge, infatti l’agenzia per antifrode a difesa dei consumatori aveva precedentemente ritirato la certificazione da uno dei due vigneti Gallois.
Una corte d’appello ha condannato il vigneron per aver violato le rigide regole che regolano il settore. Molto semplicemente la sentenza è stata: “Il vino prodotto con uve non AOC ha corrotto il vino prodotto con uve legittime e quindi non può essere venduto, in quanto vino contraffatto”.
Sono state scoperte circa 100.000 bottiglie nascoste nella sua tenuta nel sud della regione dello Champagne, che, sebbene siano state prodotte utilizzando il méthode champenoise ufficiale, contenevano uve provenienti da vigneti non all’interno della zona permessa dalla AOC.
Ma sebbene le indagini siano state veloci, il danno era già stato fatto. Si pensa che la famiglia Gallois abbia già venduto almeno 30.604 bottiglie, 72 magnum e 1.025 mezze bottiglie di Champagne contraffatto.
La multa non è stata particolarmente salata, solo 12.000 euro; tuttavia, si stima che il vino confiscato valga 2 milioni di euro.
L’agenzia antifrode ha riconosciuto che il prodotto sequestrato rappresenta una perdita significativa per Gallois. “La multa potrebbe sembrare bassa ma il valore del vino sequestrato è molto grande”, hanno detto.
A causa della rigidità delle normative, ma anche delle golosità dei produttori, le pratiche fraudolente non sono rare nel settore dello Champagne, che vale la pingue cifra di 6 miliardi di euro. L’agenzia antifrode ha dichiarato che le ispezioni delle attività legate allo Champagne nel 2020 e nel 2021 hanno rilevato che il 15% dei vigneron violava le linee guida. Non male!