Tesori dell’Antico Egitto a Forte dei Marmi: Una Straordinaria Mostra da non Perdere
Forte dei Marmi (Lucca) ospita una straordinaria esposizione sulla storia millenaria dell’antico Egitto, con 24 preziosi reperti provenienti dal Museo Egizio di Torino. Questa mostra, intitolata “Gli Egizi e i Doni del Nilo,” è l’unica organizzata fuori dal Museo torinese nell’anno del suo bicentenario. L’esposizione sarà aperta dall’1 agosto al 2 febbraio presso il Fortino Leopoldo I.
La mostra offre un affascinante viaggio nel tempo, dall’epoca Predinastica (3900 – 3300 a.C.) all’età greco-romana (332 a.C. – 395 d.C.), attraverso una selezione di vasi, stele, maschere, amuleti e papiri. Questi reperti, di grande valore, provengono dai depositi del Museo Egizio, che custodisce 40mila oggetti, di cui solo 12mila solitamente in esposizione. Alcuni di questi oggetti non sono mai stati esposti prima.
Il percorso espositivo è arricchito da infografiche e installazioni multimediali che offrono approfondimenti storico-scientifici sui reperti e sui diversi periodi storici. Tra le riproduzioni in mostra, si potranno ammirare la statua monumentale di Ramesse II e il sarcofago di Butehamon. Questa esposizione è il frutto della collaborazione tra la Fondazione Villa Bertelli, il Comune di Forte dei Marmi e il Museo Egizio.
L’inaugurazione della mostra avrà luogo l’1 agosto, con la partecipazione del sindaco Bruno Murzi, del presidente di Villa Bertelli Ermindo Tucci, del direttore del Museo Egizio Christian Greco e del curatore e coordinatore scientifico delle mostre itineranti del Museo, Paolo Marini. In serata, alle 21:30 in Piazza Garibaldi, Christian Greco terrà una conferenza intitolata “Il Museo Egizio a duecento anni dalla sua nascita.”
“La mostra – spiega Greco – ha l’obiettivo di stimolare la curiosità, illustrando la complessità degli oggetti esposti. Questi reperti ci raccontano della cultura funeraria egizia non perché fossero ossessionati dalla morte, ma perché le necropoli sono la principale fonte per conoscere la loro cultura materiale. Grazie a un approccio prosopografico, vogliamo presentare le persone oltre agli oggetti.”