Sequestrati 5.500 chili di carne contaminata: operazione NAS in Emilia Romagna
Nell’ambito di un’ampia operazione di controllo svolta dai carabinieri del NAS, sono stati ispezionati diversi esercizi commerciali, sia all’ingrosso che al dettaglio, specializzati in alimenti etnici, oltre a stabilimenti di produzione e lavorazione delle carni e attività di ristorazione. L’operazione ha portato all’irrogazione di 16 sanzioni per un totale di 25mila euro.
Le ispezioni, condotte nelle province di Bologna, Ferrara, Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena, hanno messo in luce serie irregolarità sul fronte della sicurezza alimentare. Tra le violazioni riscontrate figurano gravi carenze igieniche e strutturali, inclusa la presenza di sporco accumulato nei locali adibiti alla preparazione e conservazione delle carni, nonché sulle attrezzature utilizzate. In alcuni campioni prelevati, è stata rilevata la presenza del virus della peste suina africana, che, pur non essendo pericoloso per l’uomo, ha imposto il blocco e la distruzione dei prodotti contaminati. In tutto, sono stati riscontrati cinque casi positivi al virus.
Anche in assenza di peste suina, sono emerse ulteriori gravi problematiche: in vari locali ispezionati è stata segnalata la presenza di insetti, talvolta vivi, e di escrementi di roditori, evidenziando l’omessa applicazione delle corrette procedure di sanificazione e disinfestazione. Inoltre, molte strutture non seguivano le norme previste dal manuale HACCP, mentre in alcuni casi mancavano i dati per la tracciabilità della carne.
Nel dettaglio, i carabinieri hanno sequestrato 5.500 chili di carne priva delle informazioni obbligatorie. La maggior parte, 3.800 chili, è stata sequestrata nella provincia di Ferrara, mentre 300 chili sono stati bloccati nella provincia di Forlì-Cesena e 1.400 chili in quella di Bologna.
Infine, su richiesta dei NAS, il dipartimento di sanità pubblica delle Aziende Usl competenti ha proceduto alla sospensione di tre attività commerciali, ritenute non conformi agli standard igienico-sanitari.