Rivoluzione Verde in Agricoltura: Le Regioni Italiane si Mobilitano per il Rinnovo dei Mezzi con il PNRR
In un impeto di rinnovamento, tutte le regioni italiane si sono attivate per accedere ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dedicati all’aggiornamento del parco mezzi agricoli e all’introduzione di tecnologie agritech avanzate nelle aziende del settore.
Il bando per la modernizzazione agricola ha raccolto un’adesione completa: entro il termine del 31 dicembre, tutte le regioni autonome hanno raggiunto il primo traguardo importante, emettendo un bando con criteri chiari per l’accesso ai finanziamenti e inaugurando così la fase di candidatura, da concludere entro il 31 marzo.
Disponibili sono 400 milioni di euro per l’acquisto di trattori elettrici e a biometano, in sostituzione di mezzi più obsoleti e inquinanti, oltre a strumenti per l’agricoltura di precisione quali sensori di campo, stazioni meteorologiche, droni e dispositivi per l’uso ottimizzato dei fitofarmaci, al fine di elevare la sostenibilità dei processi produttivi.
Queste risorse fanno parte di un pacchetto più ampio di 500 milioni di euro, allocato dal Ministero dell’Agricoltura, guidato da Francesco Lollobrigida, per l’innovazione ecologica nel settore agricolo e alimentare, con i rimanenti 100 milioni destinati all’ammodernamento dei frantoi oleari.
La distribuzione dei 400 milioni secondo il PNRR vede la Puglia in prima linea con 47,6 milioni di euro, seguita da Sicilia, Sardegna ed Emilia-Romagna. Le regioni con le quote minori sono Valle d’Aosta, Liguria e Friuli Venezia Giulia, con rispettivamente 1,6 milioni, 3,5 milioni e 8 milioni di euro. I bandi regionali indicano una piena allocazione dei fondi PNRR.
La roadmap prevede la creazione di una graduatoria di progetti ammissibili entro il 31 maggio, con l’obiettivo di coprire almeno il 70% dei contributi entro fine anno: i finanziamenti variano da 35.000 a 70.000 euro, con incentivi a fondo perduto del 65%, che salgono all’80% per i giovani agricoltori. L’Europa ha fissato l’obiettivo di 15.000 beneficiari, che dovrebbero ricevere i contributi entro il 2026.
Con la macchina dei finanziamenti ormai in moto, sorge la curiosità di sapere quale sarà la risposta del settore agricolo ai bandi proposti. Tra le preoccupazioni degli operatori vi è la prescrizione europea di sostituire i mezzi con trattori esclusivamente elettrici o a biometano, una scelta che non tutti ritengono adeguata alle esigenze reali dell’agricoltura.
Alcuni dubbi emergono anche riguardo ai costi per partecipare ai bandi. C’è chi sottolinea che il bando di meccanizzazione richiede la presentazione di un progetto tecnico che includa aspetti digitali, ambientali e il rispetto del principio “Do no significant harm” (DNSH), per assicurare che gli interventi finanziati non danneggino l’ambiente.
Da parte di Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, vi è la speranza che i bandi promuovano non solo l’innovazione tecnologica e la sostenibilità, ma anche la sicurezza. Andrea Borio, presidente della Federazione, fa notare che quasi tutti i trattori immatricolati prima del 1997 mancano dei sistemi di prevenzione base come le cinture di sicurezza e i rollbar, e l’Italia registra ancora 120 decessi l’anno a causa di questo problema.
Infine, si auspica che le ampie interpretazioni possibili dei termini dei bandi non portino a un utilizzo improprio dei fondi, come accaduto in passato per l’acquisto di autovetture fuoristrada. A tal proposito, il bando della Regione Emilia-Romagna chiarisce che i “veicoli fuoristrada” agevolabili sono esclusivamente trattori.