Rinasce l’Enoteca Italiana di Siena: Un Nuovo Capitolo per il Vino Italiano
Fondata nel 1933, l’Enoteca Italiana di Siena è stata il primo ente pubblico dedicato alla tutela e promozione del vino italiano a livello internazionale. Dopo oltre sette anni di chiusura, l’Enoteca riaprirà nella primavera del 2025, tornando alla sua sede originaria nei bastioni della Fortezza Medicea di Siena.
Storia e Nuovi Inizi
L’Enoteca Italiana ha vissuto numerose vicissitudini nel corso degli anni, terminando la sua prima fase con la liquidazione nel 2017. Nell’estate scorsa, il marchio è stato acquisito da un gruppo di imprenditori guidati da Elena D’Aquanno, che nelle ultime settimane hanno ottenuto l’assegnazione degli spazi della Fortezza Medicea, chiusi da anni. Nei prossimi mesi, partiranno i lavori di ristrutturazione dei due bastioni che ospiteranno un museo del vino multimediale e multisensoriale, allestimenti fotografici, un ristorante, un’enoteca, cicli di seminari e convegni, e eventi legati alle eccellenze enologiche.
Obiettivi e Visione
Elena D’Aquanno ha sottolineato l’importanza di questo progetto, volto a restituire a Siena il suo ruolo centrale nel panorama enologico. “L’obiettivo principale è ridare alla città il ruolo di baricentro del ‘vigneto Italia’, mantenendo i principi etici e morali dell’azienda”, ha dichiarato. La storia dell’Enoteca Italiana Siena è strettamente legata alla cultura formativa e divulgativa del vino, come dimostrano le Biennali del Vino, precursori del Vinitaly, che si tenevano proprio alla Fortezza Medicea.
Progetto e Investimento
Il progetto imprenditoriale prevede un investimento di oltre 600.000 euro e si articola su tre livelli di azione: il recupero delle radici e dei rapporti con il territorio, lo sviluppo di un “hub” nazionale e internazionale, e la ricostruzione di un profilo “istituzionale” dell’Enoteca Italiana Siena attraverso la Fondazione EIS. Questa seconda fase sarà sostenuta da imprenditori privati e non dal settore pubblico.
Protagonisti del Rilancio
Tra i protagonisti del progetto ci sono Mario Valgimigli, l’enologo Jacopo Vagaggini, l’agronomo Rosanna Zari, Elisa Romei e l’architetto Paolo di Zanna. Questi esperti collaboreranno per creare un polo enologico che rispecchi la tradizione e l’innovazione, celebrando l’eccellenza del vino italiano.