Questione di Etichetta: Lisa Perbellini trionfa nella sesta edizione con un design che celebra il tempo
Dopo dieci anni di pausa, è tornato il concorso “Questione di Etichetta”, promosso dall’azienda franciacortina Mosnel e nato nel 2005 con il patrocinio dell’ADI – Associazione per il Disegno Industriale – e la partnership di Fedrigoni. L’ultimo atto della sesta edizione si è svolto lunedì 30 settembre, nel cuore di un Milano trasformata dai giardini di Alessandro Manzoni, dove la competizione ha visto protagonisti designer da tutta Italia.
Questa volta, il concorso ha avuto come protagonista il Franciacorta Brut QdE 2001, un vino prezioso con 23 anni di storia e 21 anni di affinamento sui lieviti, prodotto in edizione limitata con sole 100 magnum numerate. Un prodotto così esclusivo meritava un’etichetta all’altezza del suo valore, e la call pubblica ha ricevuto ben 148 candidature da tutta Italia, attentamente vagliate da una giuria di esperti.
Tra i giurati figuravano Lucia e Giulio Barzanò, proprietari di Mosnel, insieme a personalità di spicco del mondo enogastronomico e del design come il critico Daniele Cernilli, il giornalista ADI Dario Moretti, il direttore di Food&Wine Italia Federico De Cesare Viola e la giornalista di Cook – Corriere della Sera Benedetta Moro.
Lisa Perbellini si è aggiudicata il primo premio con il progetto “Ventun anni di affinamento sui lieviti, il tempo ha scolpito l’Eccellenza”. Lucia Barzanò ha sottolineato come il progetto vincente sia riuscito a sintetizzare al meglio l’anima del territorio e la sostenibilità, elementi centrali per Mosnel: «Il segno grafico è potente, dinamico e contemporaneo, rappresentando appieno lo spirito del nostro vino e il valore del tempo, che è al centro della nostra filosofia».
Per esprimere il lungo processo di affinamento, l’etichetta creata da Perbellini raffigura un disegno intricato di una radice, formato da linee colorate che si intrecciano, simbolo della complessità e profondità acquisita dal vino durante i 21 anni di maturazione. Le ventuno linee d’oro, che si mescolano con altre tonalità, rappresentano il trascorrere del tempo e l’arricchimento aromatico che il vino ha raggiunto.
Oltre alla vincitrice, la giuria ha riconosciuto altri progetti meritevoli: il secondo posto è stato assegnato a Giulia Falletti e Riccardo Galli con “Radici”, mentre Beatrice Bianchet si è aggiudicata il terzo posto con “Take only pictures”. Una menzione speciale è andata a Claudia Polizzi ed Elisa Grezzani per la loro rottura dei consueti schemi cromatici e la ricerca innovativa.