Quando i Trattori Fanno Capolino al Colosseo: Un Appello Rustico per Riforme Autentiche
In un’insolita quanto emblematica manifestazione, trattori hanno fatto la loro comparsa nelle vicinanze del Colosseo, simbolo eterno di Roma. Questi mezzi agricoli, giunti dal territorio casertano e precedentemente radunati al presidio di Castel di Leva, portano con sé non solo la terra lavorata ma anche le richieste di chi la coltiva. Al centro della protesta, la rivendicazione di un’attenzione rinnovata verso chi lavora la terra, sottolineata da striscioni eloquenti come “Per la dignità dei cittadini, del lavoro e dei produttori” e l’orgoglioso #telodoioilmadeinitaly.
La creatività dei manifestanti traspare anche da cartelloni come “L’agricoltura la miglior cultura che nasce dalla natura”, appoggiati con fierezza sui trattori, e l’appello accorato “Salviamo le bufale”, che risuona come un monito a preservare l’unicità e la qualità del settore zootecnico italiano.
Gianni Fabbris, alla guida di Altragricoltura, articola la posizione del gruppo con chiarezza: la protesta non mira a scardinare il governo, ma a invocare un’assunzione di responsabilità da parte di governo e parlamento. Seguendo un incontro preliminare con le autorità, i rappresentanti del settore agricolo valutano le risposte ricevute, in attesa di delineare il proprio giudizio nel corso della giornata. L’esigenza espressa è inequivocabile: non bastano misure tampone, è tempo di riforme sostanziali che restituiscano dignità agli agricoltori, artigiani, pescatori e, più in generale, alle comunità e alle città che rappresentano l’ossatura del paese.
Questo momento di protesta al Colosseo si trasforma così in un simbolo potente di un’Italia che chiede di riconoscere e valorizzare le proprie radici agricole, custodi di una tradizione e di una cultura che dalla terra traggono vita e identità.