Prosecco di Asolo: Resiste all’Inflazione e Brilla sui Mercati Internazionali
Nel contesto attuale, segnato da un’inflazione che non risparmia neanche il settore vinicolo, emerge una storia di successo che rompe gli schemi: il Prosecco di Asolo Docg. Nonostante il panorama vitivinicolo sia scosso da incertezze, questo spumante italiano sta dimostrando un’incredibile resilienza, navigando controcorrente rispetto ad altre realtà del settore.
Il 2023 si prospetta come un anno record per il Prosecco di Asolo, con una previsione di vendita di 27 milioni di bottiglie, segnando un incremento del 13% rispetto all’anno precedente. Questo dato non è solo un picco isolato: negli ultimi cinque anni, il Prosecco di Asolo ha raddoppiato le sue vendite, passando da 12 a 27 milioni di bottiglie.
Il presidente del Consorzio di tutela del Prosecco di Asolo, Ugo Zamperoni, attribuisce questo successo a diversi fattori chiave. Innanzitutto, la forte identità territoriale del prodotto, che si distingue per un’impronta unica, frutto del lavoro e della passione dei produttori locali. Questi ultimi, fedeli alla loro terra e al senso di appartenenza, hanno puntato sulla qualità, creando un prodotto che si fa notare anche in un periodo economicamente difficile per il settore vinicolo italiano.
La tenuta di mercato del Prosecco di Asolo è sostenuta e promette bene anche per il futuro, grazie ai risultati eccellenti dell’ultima vendemmia. Il Consorzio ha inoltre attivato la riserva vendemmiale, una misura espansiva già adottata negli anni passati, che consente di aumentare la quantità di prodotto disponibile. Questa scelta strategica mira a soddisfare la domanda crescente sia sul mercato interno che su quello internazionale.
Zamperoni si mostra ottimista sul futuro, evidenziando segnali positivi di ulteriore aumento della domanda. Questo ottimismo è supportato dalle attività promozionali svolte dal Consorzio, sia in Italia che all’estero. “Brindiamo al 2023, un anno di successi, e alziamo i calici al 2024, augurandoci che sia altrettanto straordinario,” conclude Zamperoni, con uno sguardo fiducioso verso il futuro del Prosecco di Asolo.