Politico australiano ricoverato in ospedale dopo la cerimonia del bere in Micronesia
Michael McCormack, che è stato vice primo ministro dell’Australia dal 2018 al 2021, si è sentito male dopo aver bevuto una ciotola di sakau, durante un viaggio diplomatico in Micronesia.
A McCormack, che ora è “ministro ombra” per lo sviluppo internazionale e il Pacifico, è stata offerta una ciotola di sakau mentre era in tournée in Micronesia (la nazione del Pacifico occidentale composta da più di 600 isole) ed egli con estremo coraggio e grande acume diplomatico, l’ha bevuta in una volta, così come vuole la tradizione per il kava delle Fiji.
In precedenza durante il tour, aveva fatto tappa a Vanuatu dove, era riuscito a buttare giù con molta nonchalance ben cinque bombe di kava.
Tuttavia, sebbene kava e sakau siano abbastanza simili (entrambi sono fatti dalla radice della pianta kava kava), quest’ultimo ha molta meno acqua aggiunta, rendendo il suo effetto sedativo significativamente più forte (sebbene sia analcolico).
Ma il prode McCormack, sprezzante del pericolo e inconsapevole delle differenze tra le due bevande cerimoniali, ha seccato il drink da gran campione e neanche 10 minuti ed è stramazzato a terra come una sacco di topinambur della Malesia, per essere poi immediatamente ricoverato in ospedale, dove è stato curato per una grave disidratazione.
“Stavo cercando di essere rispettoso, mi sono sacrificato per il team Australia, quando c’è in ballo l’onore nazionale, non mi tiro indietro”, ha detto McCormack a The Guardian.
“Aveva una sapore pepato e speziatissimo: sono stato bene per 10-15 minuti e poi ho pensato, ‘ooooh, okay’… Ho guardato il [ministro degli esteri] Penny Wong e ho detto, ‘Non sto bene’. Sembravo la bambina dell’esorcista, mi sono venute le convulsioni, e poi sono crollato. Poi qualcuno mi ha preso un secchio e, beh, sì, il vaso di Pandora è esploso in un arcobaleno di mille colori.
In un tweet, McCormack ha avvertito: “Nota per se stessi: sorseggia sakau e butta giù come se non ci fosse un domani il kava! Grazie a coloro che sono intervenuti per salvarmi la pelle. Mi sento molto meglio e penso che l’Australia dovrebbe sostenere il commercio di kava, lo adoro e non mi fa svenire come un mammoletta”.