Piante al potere: gli italiani votano verde, Findus cavalca l’onda del Veganuary
Un recente studio realizzato da Astraricerche in collaborazione con l’Unione Italiana Food ha rivelato che ben 22 milioni di italiani hanno scelto di integrare nella loro dieta prodotti plant based, ovvero alimenti derivati principalmente da proteine vegetali, una tendenza in aumento come alternativa ai più tradizionali alimenti a base di proteine animali.
L’incremento di consumo di questi prodotti nel settore della grande distribuzione organizzata e nel consumo fuori casa è salito del 2,8% rispetto al precedente anno, 2022, anno in cui il mercato aveva già toccato la soglia dei 500 milioni di euro in Italia. Interessante notare che un quarto della popolazione italiana, ancora non avvezza a questi prodotti, si dice aperta a sperimentarli in futuro. Una proiezione di Bloomberg anticipa un’ulteriore espansione del settore a livello mondiale, con previsioni di crescita da 44 miliardi di dollari a 162 miliardi entro il 2030.
Questi dati sono stati messi in risalto da Findus in occasione del “Veganuary”, un’iniziativa nata nel 2014 in Inghilterra da un’associazione vegana e che ha rapidamente trovato terreno fertile a livello globale. Questo evento annuale rappresenta un’occasione per Findus di enfatizzare il successo della sua linea Green Cuisine, introdotta nel 2020.
Mentre si attendono ulteriori chiarimenti sulle nuove normative riguardanti la carne artificiale, che precludono l’uso di termini tradizionalmente associati a carne e pesce, Findus mette in evidenza i benefici ambientali del suo burger vegano. Secondo l’azienda, la produzione di questo prodotto richiede il 71% di terreno in meno, riduce del 77% l’utilizzo di acqua e abbassa dell’80% le emissioni di CO2 rispetto a un classico hamburger di manzo.
Una tendenza che non solo ridefinisce le abitudini alimentari degli italiani, ma che sembra delineare un nuovo paradigma nella sostenibilità e nel rispetto dell’ambiente.