Olio di Oliva: Spagna a secco e Italia in piena esportazione
Nel 2023, l’Italia ha esportato in Spagna circa 50.000 tonnellate di olio d’oliva, per un valore di 200 milioni di euro. Nonostante la recente decisione del governo spagnolo di esentare temporaneamente l’olio d’oliva dall’Iva, gli operatori della filiera olivicola italiana non vedono alcun allarme. Questa misura, valida dal 1° luglio al 30 settembre, è principalmente volta a sostenere il consumo interno spagnolo, viste le difficoltà produttive locali.
Analisi della Decisione Spagnola
La scelta di azzerare l’Iva sull’olio d’oliva in Spagna è stata motivata da un deficit produttivo e dalla necessità di rendere il prodotto più accessibile ai consumatori locali. Secondo il Consiglio Oleicolo Internazionale (Coi), i prezzi dell’olio d’oliva in Spagna sono triplicati dal 2021. Questo aumento dei prezzi è attribuito a una significativa riduzione della produzione globale di olio d’oliva, passata da 3,42 milioni di tonnellate nella stagione 2021-2022 a 2,57 milioni di tonnellate nel 2022-2023, con una ulteriore riduzione prevista a 2,41 milioni di tonnellate per il 2023-2024.
Prospettive sull’Export Italiano
Nonostante le misure adottate dalla Spagna, l’export italiano di olio d’oliva continua a registrare risultati positivi. Secondo l’ultimo rapporto mensile sul commercio agroalimentare della Commissione Europea, le esportazioni di olive e olio d’oliva hanno visto un incremento notevole nel 2023 (+615 milioni di euro, +51%) grazie ai prezzi più alti, nonostante una lieve diminuzione dei volumi esportati.
Conclusioni
Gli operatori italiani della filiera olivicola non ritengono che l’esenzione temporanea dell’Iva in Spagna possa avere un impatto significativo sull’export italiano. La misura spagnola è vista come una risposta a problemi interni piuttosto che una minaccia competitiva diretta. L’Italia, forte di una produzione di qualità e di un mercato consolidato, continua a mantenere una posizione solida nel panorama internazionale dell’olio d’oliva.