Metaverso e Agricoltura: Rivoluzione Genetica per Piante Resilienti ai Cambiamenti Climatici
L’innovazione nel settore agrario si spinge oltre i confini tradizionali grazie al Metaverso, un mondo virtuale che sta ridefinendo il campo della genetica delle piante. La frontiera più avanzata in questo ambito è rappresentata dalla possibilità di massimizzare il rendimento delle nuove varietà vegetali, adattandole efficacemente alle sfide poste dal cambiamento climatico.
Questo nuovo orizzonte nel mondo delle scienze agrarie e forestali elimina le barriere fisiche tra ricercatori e dati. Utilizzando avatar digitali, gli specialisti possono collaborare e condividere conoscenze senza la necessità di trovarsi nello stesso luogo fisico.
Il recente studio ‘Metaverse technology innovating plant science research and learning’, pubblicato su “Trends in Plant Science” dal Crea e il suo Centro Foreste e Legno, in collaborazione con l’Università della Tuscia, mette in luce come la ‘realtà estesa’ (XR) possa fondere diversi ambiti del sapere. Grazie agli avatar, si superano i confini tra realtà fisica e digitale, offrendo soluzioni innovative per problemi globali come il cambiamento climatico, la scarsità di risorse e l’uso non sostenibile delle risorse naturali.
Le tecnologie all’avanguardia utilizzate nel Metaverso consentono di affrontare questioni complesse attraverso simulazioni che accelerano il ciclo dell’innovazione. Attraverso l’uso di avatar, è possibile integrare direttamente nella ricerca portatori di interesse e altre discipline. Il Metaverso diventa così uno strumento prezioso per la creazione di dati sintetici e la visualizzazione tridimensionale e quadridimensionale di dati biologici, consentendo di sperimentare i dati anziché limitarsi alla loro osservazione.
Un aspetto significativo di questa tecnologia è l’integrazione tra intelligenza artificiale e Metaverso, specialmente nel campo delle scienze agrarie e forestali. Questo ambiente virtuale permette l’interazione con i ‘digital twins’, repliche digitali esatte di piante reali. “Questi gemelli digitali rappresentano un’innovazione cruciale per il sostegno al miglioramento genetico degli alberi forestali”, afferma Piermaria Corona, direttore del Crea Foreste e Legno e coautore dello studio, insieme ad Antoine Harfouche e Farid Nakhle.