L’UE Impone Nuovi Dazi sul Grano: Una Mossa Contro la Russia per Proteggere il Mercato Agricolo
La Commissione Europea ha annunciato l’introduzione di dazi incrementati sulle importazioni di cereali, compresi grano e mais, e altri prodotti agricoli derivati da Russia e Bielorussia, una decisione divulgata dalla Presidente Ursula von der Leyen. Questa azione mira a scoraggiare le importazioni rendendole poco convenienti, con dazi che potrebbero raggiungere i 95 euro per tonnellata o il 50% del valore del prodotto.
Durante il 2023, l’UE ha importato un volume record di 4 milioni di tonnellate di cereali dalla Russia, rappresentando l’1% del suo consumo totale, con un valore stimato di 1,3 miliardi di euro. Queste misure sono state adottate per prevenire potenziali destabilizzazioni del mercato europeo, un’area di crescente preoccupazione anche per la comunità agricola dell’UE. Si prevede che questi dazi avranno un impatto significativo sulle esportazioni di cereali dalla Russia e dalla Bielorussia verso l’UE, con un potenziale calo annuale di quasi 5 milioni di tonnellate.
La decisione di aumentare i dazi si estende anche alla Bielorussia, considerati i suoi stretti legami con la Russia, nel tentativo di impedire che Mosca utilizzi il territorio bielorusso per circumnavigare i nuovi dazi. Questa mossa è interpretata anche come un tentativo di colpire ulteriormente le entrate economiche della Russia, compromettendo una delle sue fonti di profitto derivanti dalle esportazioni illegali di grano ucraino etichettato ingannevolmente come prodotto russo.
La Presidente von der Leyen ha sottolineato come l’introduzione di questi dazi miri a ridurre la leva economica della Russia sull’UE, contribuendo a proteggere i mercati e gli agricoltori europei da rischi crescenti. Queste misure commerciali cercano di bilanciare il sostegno alle economie locali e alla sicurezza alimentare globale, mantenendo al contempo un supporto incondizionato all’Ucraina.
Il Ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, ha espresso un cauto ottimismo riguardo la regolamentazione dell’importazione di grano, evidenziando l’importanza di valutare l’intero quadro normativo prima di formulare un giudizio definitivo.
Nel contesto italiano, il grano russo ha rappresentato nel 2023 il 14% dell’importazione totale di grano del paese, segnando un netto aumento rispetto all’anno precedente e generando preoccupazione per le potenziali implicazioni sul mercato interno e sui prezzi.
L’introduzione dei dazi è vista dalle associazioni agricole italiane come una misura cruciale per proteggere i produttori nazionali dal crollo dei prezzi causato da un’inondazione di prodotti esteri a basso costo, sottolineando l’importanza di preservare le aziende agricole italiane da possibili ritorsioni russe.