L’Italia riscrive la storia dello spazio: LuGre stabilisce un record oltre l’orbita terrestre
Il 15 gennaio 2025, il LuGre (Lunar GNSS Receiver Experiment), uno strumento interamente sviluppato in Italia, ha raggiunto un traguardo storico: ha ricevuto segnali di navigazione satellitare a una distanza record di 200mila chilometri dalla Terra. Questo risultato, annunciato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), rappresenta un passo decisivo verso l’espansione delle comunicazioni e della navigazione nello spazio interplanetario.
Un nuovo record globale
Otto ore dopo il lancio, il LuGre ha ricevuto il suo primo segnale, stabilendo un nuovo primato mondiale. Per la prima volta, il sistema europeo di navigazione satellitare Galileo è stato utilizzato per acquisire dati ben oltre l’orbita terrestre, superando il limite dei 40 raggi terrestri (oltre 200mila chilometri) stabilito in precedenza dalla NASA.
Secondo l’ASI, questo risultato apre la strada a nuove applicazioni nella navigazione e comunicazione interplanetaria, spingendo ancora più in là i confini della tecnologia spaziale.
L’orgoglio italiano nello spazio
Il presidente dell’ASI, Teodoro Valente, ha celebrato il successo sui social media: “Un nuovo record per l’Italia nello spazio. LuGre ha superato il Guinness delle comunicazioni oltre l’orbita terrestre. La Luna è a un passo dall’Italia.”
Questo traguardo è anche il simbolo della solida collaborazione tra l’Italia e gli Stati Uniti, oltre che con la NASA, dimostrando l’eccellenza tecnologica e scientifica italiana.
Cos’è LuGre e come funziona?
Il Lunar GNSS Receiver Experiment è un ricevitore di segnali di navigazione satellitare progettato per captare dati dai sistemi GPS e Galileo. Sviluppato in Italia dall’azienda Qascom di Bassano del Grappa, lo strumento è supportato dal Politecnico di Torino, che ha contribuito a definire gli obiettivi scientifici e gestisce l’elaborazione dei dati raccolti.
Implicazioni per il futuro
Il successo del LuGre rappresenta una pietra miliare per la navigazione nello spazio profondo. Per la prima volta, segnali destinati alla navigazione terrestre sono stati utilizzati oltre l’orbita terrestre, aprendo nuove frontiere per l’esplorazione lunare e interplanetaria. Questa tecnologia potrebbe rivoluzionare le future missioni spaziali, migliorando la precisione della navigazione e la sicurezza dei viaggi verso la Luna, Marte e oltre.