L’Alcol Fa Male, Punto: Il Monito di OMS e IARC sul Rischio Cancro
L’allarme lanciato dall’OMS e dall’Istituto Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) è chiaro e diretto: il legame tra il consumo di alcol e il rischio di sviluppare il cancro è inconfutabile. La loro dichiarazione congiunta ribadisce l’importanza delle raccomandazioni del Codice europeo contro il Cancro, sottolineando la necessità di una maggiore consapevolezza pubblica su questa tematica.
Sfortunatamente, in Italia, la voce critica e scientifica sulle conseguenze dell’alcol è spesso messa in ombra dalle lobbie dei produttori e dai loro sostenitori. Questa tendenza a sottovalutare i pericoli dell’alcol va contro le evidenze scientifiche.
Le malattie non trasmissibili, che comprendono il cancro, sono responsabili del 90% dei decessi in Europa, con un tragico 70% di morti premature. Dal 1988, l’alcol è classificato come cancerogeno di gruppo 1 dalla IARC. Il World Cancer Research Fund, attraverso il suo Continuous Update Project, ha confermato che l’alcol è una causa diretta di diversi tipi di tumori maligni, tra cui quelli della cavità orale, faringe, laringe, esofago, colon-retto, fegato e mammella nelle donne.
Il consumo di alcol è pericoloso a prescindere dalla tipologia di bevanda, siano essi birra, vino o distillati. Il messaggio del Codice europeo contro il Cancro è inequivocabile: limitare o evitare completamente il consumo di alcol è fondamentale per la prevenzione del cancro.
Uno studio pubblicato sull’Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità, a cura di Emanuele Scafato (Osservatorio Nazionale Alcol) e Claudia Gandin (ISS), evidenzia che ogni anno l’alcol è responsabile di 740.000 nuovi casi di cancro a livello globale, di cui 10.000 in Italia. Sorprendentemente, la metà dei casi di cancro attribuibili all’alcol nella Regione Europea dell’OMS deriva da consumi “leggeri” e “moderati”, dimostrando che anche piccole quantità possono essere nocive.
OMS e IARC pongono l’accento sulla necessità di una corretta informazione pubblica e sull’adozione di etichette di avvertenza sanitarie sulle bevande alcoliche. È fondamentale che queste raccomandazioni siano integrate anche nel contesto nazionale italiano, partendo dall’aggiornamento del Piano nazionale di prevenzione e adottando misure efficaci per contrastare il consumo dannoso di alcol.
Con la Regione Europea dell’OMS che registra il più alto consumo di alcol a livello mondiale, più di 200 milioni di persone sono a rischio. Le popolazioni più vulnerabili sono quelle più colpite, rendendo questa tematica una questione di salute pubblica cruciale. L’Italia, come parte della comunità internazionale, ha il dovere di promuovere uno stile di vita più salutare e consapevole per contrastare il consumo di alcol e ridurre il rischio di cancro.