La Vendemmia 2024 in Emilia Romagna Partirà in anticipo? Le previsioni dicono l’8 Agosto
In Emilia Romagna, la vendemmia potrebbe iniziare con un anticipo straordinario, già dall’8 agosto. Confagricoltura sottolinea che tutto dipenderà dalle condizioni meteorologiche: “Se la temperatura resta sopra i 36 gradi per troppo tempo, la maturazione dell’uva rallenta”. Nonostante questa incertezza, si prevede un aumento della produzione regionale del 10% rispetto all’anno scorso, che era sotto la media degli ultimi cinque anni.
Le Sfide della Vendemmia Anticipata
Il caldo intenso potrebbe influenzare non solo i primi grappoli di uva bianca destinati alle basi spumante, ma anche le uve a bacca rossa, con una raccolta anticipata già verso la fine del mese. Confagricoltura avverte: “La siccità e la scarsa disponibilità d’acqua per l’irrigazione potrebbero ridurre il raccolto, soprattutto per i vitigni a maturazione tardiva.”
Un’Annata di Speranza
Renzo Pelliciari, presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Emilia-Romagna, è ottimista: “La produzione è in crescita, le uve sono sane e promettono un elevato standard qualitativo, soprattutto per la Malvasia di Candia dei colli parmensi e piacentini.” Tuttavia, Pelliciari esprime preoccupazione per le malattie della vite, come la flavescenza dorata e il mal dell’esca, difficili da gestire e controllare.
Buone Prospettive per Lambrusco e Pignoletto
Pelliciari prevede una vendemmia positiva per il Lambrusco, che dovrebbe tornare ai livelli produttivi del 2020 e 2021, e per il Pignoletto, con un aumento stimato del 20% rispetto al 2023. Tuttavia, egli evidenzia anche le difficoltà legate alla burocrazia e all’aumento dei costi di produzione: “In un solo anno, il prezzo dei prodotti fitosanitari è salito del 10% e quello dei ricambi per macchine agricole è aumentato del 20-30%.”
Sfide per il Settore Vitivinicolo
Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, lancia un appello: “È necessaria una svolta che porti all’aggregazione delle cantine sociali o cooperative per rafforzare la competitività del sistema vitivinicolo, oggi troppo frammentato. Il settore sta vivendo una crisi senza precedenti, con il calo dei consumi e il prezzo dell’uva inferiore ai costi di produzione.”