La vendemmia 2024 in Champagne è segnata da condizioni climatiche difficili, con rese basse ma alta qualità
Quest’anno, la vendemmia nella regione dello Champagne è stata fortemente influenzata da condizioni climatiche avverse, tra cui gelate primaverili, piogge intense e una mancanza di sole durante la fioritura. I produttori stanno registrando raccolti significativamente inferiori rispetto agli anni precedenti.
Nel luglio 2024, il limite massimo di resa è stato fissato a 10.000 kg/ha, in calo rispetto agli 11.400 kg/ha del 2023, ma molte aree non riescono a raggiungere neanche questo livello. Alcuni vigneti, come quelli di Mareuil, raggiungono solo 7.000 kg/ha, mentre nella Côte des Bar i raccolti sono anche più bassi, scendendo fino a 2.000 kg/ha. Le piogge abbondanti e la mancanza di sole hanno reso la stagione di crescita complessa, come ha spiegato Maxime Toubart, presidente dell’unione dei coltivatori SGV, che ha parlato di un anno “eccezionalmente umido”.
Charles Philipponnat, produttore della storica Clos des Goisses, ha osservato che i raccolti sono ridotti ma, grazie alle dimensioni più contenute dei grappoli, la maturazione è più uniforme e veloce. Anche se alcune zone come la Côte de Sezanne e Montgueux hanno avuto difficoltà, la Chardonnay ha mostrato rese migliori, intorno ai 9.000 kg/ha.
D’altra parte, Emilien Boutillat di Piper Heidsieck ha notato che le differenze di maturazione all’interno dello stesso vigneto stanno complicando il lavoro dei vendemmiatori, con una variazione di 2 gradi nel livello di maturazione tra parcelle vicine. Questo ha creato disparità regionali nei raccolti, con le vigne a sud che soffrono maggiormente.
Jean-Baptiste Lécaillon, chef de cave di Louis Roederer, ha parlato di una vendemmia difficile nella Côte des Bar, dove i raccolti in alcune parcelle sono scesi a 3.000-4.000 kg/ha o addirittura a zero, mentre le zone settentrionali come la Montagne de Reims hanno riportato condizioni migliori, con rese che hanno raggiunto i 10.000 kg/ha. Tuttavia, la qualità sembra essere buona, con frutti sani e poco attacco di botrytis.
Nonostante le difficoltà, i produttori sono ottimisti grazie alle riserve di vini di qualità eccellente degli anni precedenti, come il 2023 e il 2022, che aiuteranno a bilanciare la freschezza e l’acidità dei vini base di quest’anno.