La Serie Single Estate di Mount Gay: un inno liquido alla bellezza delle Barbados
Il Colpo Maestro di Mount Gay: Otto anni di preparazione e ora un progetto top secret fa il suo ingresso in scena. Nel 2015, Mount Gay non ha solo acquistato 324 acri di terreno in Barbados; si è immersa nell’antica arte della coltivazione della canna da zucchero, scrivendo un nuovo capitolo in una storia millenaria.
Oggi, la distilleria di rum più antica del mondo svela la sua Serie Single Estate questo Novembre. Il primo lancio, chiamato Single Estate Series 23_01, è una miscela affascinante delle raccolte del 2016 e del 2017, maturata in botti ex-Bourbon e con un audace 55% di ABV.
Per Trudiann Branker, master blender di Mount Gay, e il suo team, è stato un viaggio approfondito nel mondo della canna da zucchero. Hanno utilizzato melassa di alta qualità, lievito specializzato e un ciclo di fermentazione di nove giorni. “Questo spirito è un capolavoro collettivo, la somma del contributo significativo di ogni singolo individuo,” sottolinea Branker.
Jacklyn Broomes, responsabile della sostenibilità del marchio, lo definisce “un lavoro d’amore”. L’obiettivo? Elevare l’industria dello zucchero di Barbados mantenendo un’etica sostenibile.
Cosa c’è nella bottiglia? Aspettatevi un mix eclettico di pera, ananas, vaniglia e agrumi: sapori che rompono il modello Mount Gay. Branker lo ha progettato per essere un viaggio sensoriale verso Saint Lucy, il suolo stesso dove ogni fase della produzione si è svolta.
“Non è solo ‘single estate’; è un passaporto per Barbados, un flashback alla canna da zucchero che ondeggia nel vento”, dice.
La serie rimarrà esclusiva. Tuttavia, Mount Gay non ha finito; continua ad esplorare varietà di canna da zucchero, ora 13 e in aumento.
Per questo primo lancio, 24 botti hanno dato vita a 4.002 bottiglie, 1.200 delle quali destinate agli Stati Uniti. Eco-consapevole? La bottiglia vanta il 70% di vetro riciclato e ha un prezzo di 400 dollari.
Branker riassume: “Questa tenuta non è solo una proprietà; è il nostro impegno verso il patrimonio della produzione del rum. Se non possiamo stabilire lo standard, chi lo farà?”