Inverno Fantasma sull’Appennino: il Surriscaldamento Globale Cancella la Neve e Minaccia il Turismo
Quest’anno, l’Appennino umbro-marchigiano presenta un panorama insolito per il periodo: a 1.400 metri di altitudine, le temperature raggiungono i 11 gradi a mezzogiorno, un dato eccezionale che non si registrava da anni. Gli amanti della montagna, abituati al freddo pungente di febbraio, trovano questa mitezza gradevole ma anche motivo di preoccupazione.
Per incontrare la neve bisogna ormai salire oltre i 2.000 metri, dove un sottile strato bianco resiste ancora, abbracciando le cime come il Monte Vettore, salvaguardato dalle basse temperature notturne. Tuttavia, nelle aree sciistiche come Frontignano di Ussita e Bolognola, in provincia di Macerata, il paesaggio è dominato da prati verdi anziché da piste innevate. Questo inverno si conferma difficile per l’Appennino centrale, ma non è un fenomeno nuovo: episodi simili si sono verificati in passato, come negli anni ’88-’89, 2007 e 2020, periodi segnati da una quasi totale assenza di neve.
Le temperature insolitamente alte rappresentano l’anomalia più evidente di questa stagione. Il valico di Castelluccio di Norcia, solitamente gelido e innevato in questo periodo, si trasforma in luogo ideale per picnic all’aperto, un’attività impensabile fino a poco tempo fa. Operatori turistici e ristoratori, abituati a ospitare appassionati di sport invernali, risentono della mancanza di freddo e neve, elementi essenziali per attrarre visitatori. Nonostante il bel tempo, si prevede che la situazione non muterà nel breve termine, con una nuova perturbazione attesa per lunedì che potrebbe portare solo qualche sporadico fiocco di neve.
A quasi 1.500 metri, la comunità locale si confronta con la realtà di un inverno che ha già voltato le spalle alla stagione turistica, simboleggiata dalla seggiovia “Lo Schiancio-Le Saliere”, ora chiusa e immobile, testimone silenziosa di un anno contrassegnato da sfide senza precedenti per l’Appennino.