Il tonno senza olio conquista gli italiani: vendite in crescita e più attenzione alla sostenibilità
La sparizione dell’olio d’oliva dalle conserve, soprattutto quelle ittiche e vegetali, è diventata una tendenza sempre più diffusa. Inizialmente dettata dall’aumento vertiginoso del prezzo dell’olio d’oliva, con rincari che hanno raggiunto il +130% in pochi anni, questa decisione si è trasformata in una strategia di marketing vincente per molte aziende.
Prodotti come il tonno con “meno olio” (anche 70% in meno) o del tutto senza, come il brand Zero Olio, stanno riscuotendo un grande successo tra i consumatori italiani. La motivazione? Oltre alla riduzione di grassi e calorie, la comodità di non dover sgocciolare e lo zero spreco, visto che spesso l’olio delle conserve finisce per essere buttato. Questo cambiamento incontra non solo le esigenze del mercato, ma anche una crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale, dato che l’olio scartato può causare danni se non correttamente smaltito.
Un esempio è il tonno Filod’olio di Rio Mare, che ha registrato 30 milioni di euro di vendite nel 2023. Come spiega Roberto Merati, general manager di Bolton Food, il prodotto è stato creato per rispondere al fatto che l’80% dei consumatori di tonno in Italia sgocciola l’olio. L’innovazione ha portato a una crescita annua composta media (CAGR) del 20% tra il 2019 e il 2023.
L’offerta di conserve con meno olio è in continua espansione, coinvolgendo anche marchi come AsdoMar e Nostromo, che hanno adottato questa formula. Ridurre l’uso di olio d’oliva, che è diventato la seconda voce di costo per le aziende ittiche dopo il packaging, rappresenta una soluzione per affrontare i rincari senza compromettere la qualità del prodotto.
Giorgio Rimoldi, direttore generale di Ancit, conferma che la riduzione dell’olio nelle conserve non ha impattato la quantità di pesce, ma ha reso le conserve più in linea con i gusti dei consumatori, sempre più orientati verso alimentazioni equilibrate e prive di sprechi.
L’innovazione nelle conserve vegetali
Il fenomeno del meno olio non riguarda solo le conserve ittiche. Anche i prodotti vegetali, come antipasti e condimenti, stanno beneficiando di questa tendenza. Alfi, con la sua linea di sottoli Fuori di Busta, e Ponti, con la gamma Zero Olio, hanno ottenuto ottimi risultati. La linea di Ponti, ad esempio, conserva le verdure in una miscela di aceto di vino, zucchero, erbe aromatiche e pectina, mantenendo le stesse qualità organolettiche dei classici sottoli ma senza l’aggiunta di grassi.
La tecnologia esclusiva dietro i prodotti Zero Olio di Ponti, derivata dalla loro esperienza nelle glasse all’aceto balsamico, ha portato a una crescita del 20% CAGR negli ultimi tre anni. Elena Cattelan, direttrice marketing di Ponti Spa, ha annunciato che l’azienda amplierà la linea lanciando una gamma high protein a base di legumi, rispondendo così a un trend in forte crescita nel settore del salutismo.