Il Noma chiuderà i battenti nel 2024: la fine di un’era per l’alta cucina?
Noma, il ristorante di Copenhagen noto per i suoi creativi e costosi menu degustazione a più portate, chiuderà alla fine del 2024 e diventerà un laboratorio alimentare dove verranno elaborati prodotti ed idee da commercializzare tramite e-commerce.
Niko Romito con il suo panettone da 150 euro e secoli prima, lo chef Giorgio Parini, divenuto consulente illuminato, hanno fatto scuola e capito dove sarebbero andati a finire cucina, posate, 20 ore di lavoro al giorno, tasse, ispettori di ogni tipo e tutto il fine dining del mondo.
Il ristorante Noma è stato più volte in cima alla lista dei migliori ristoranti del mondo e il suo fondatore, René Redzepi, è stato acclamato come uno chef brillante e influente, rivoluzionario, nonché sognatore. Tuttavia, gli standard e i prezzi elevati del ristorante, uniti alla necessità di compensare equamente quasi 100 dipendenti, hanno reso il modello di business insostenibile.
La chiusura arriva mentre Noma e altri ristoranti d’élite stanno affrontando controlli riguardanti il trattamento riservato ai lavoratori, molti dei quali sono pagati male o per niente o devono sostenere orari di lavori insopportabili.
Il fine dining di tutto il mondo è a un bivio, con chef come David Kinch, che ha recentemente chiuso il suo ristorante a tre stelle Michelin, affermando che il settore deve subire enormi cambiamenti e adesso il buon René pronto a chiudere le porte, chi resisterà e chi si lascerà ammaliare dai dollari dei grandi investitori.