Il Mistero dell’Artista di Assisi: Il Genio Senza Nome del XIII Secolo
Perugia rende omaggio a un genio pittorico del XIII secolo, celebre quanto anonimo, che immortalò San Francesco come l’incarnazione di un nuovo Cristo.
Nel cuore del XIII secolo, ad Assisi, un fervido laboratorio di artisti di calibro internazionale si dedicò alla glorificazione di San Francesco, seguendo le orme ideologiche tracciate da Bonaventura da Bagnoregio. Fu in questo contesto che emerse la figura del Maestro di San Francesco, così denominato alla fine dell’Ottocento dallo storico tedesco Henry Thode, che raccolse e trascrisse in arte la rivoluzionaria visione di Giunta Pisano sulla rappresentazione di un Cristo sofferente e trionfante sulla morte. Questo pittore senza nome introdusse novità di rilievo, come la completa rappresentazione di San Giovanni e della Madonna ai lati della croce e di un San Francesco stigmatizzato ai piedi del crocifisso.
La Galleria Nazionale dell’Umbria celebra questo artista, la cui luce fu in parte oscurata dalle successive glorie di Cimabue e Giotto, con una mostra intitolata ‘L’Enigma del Maestro di San Francesco. Rivoluzioni artistiche del Duecento umbro’, in occasione dell’ottavo centenario delle stimmate del santo. L’esposizione, inaugurata dal ministro Sangiuliano, è curata da Andrea De Marchi, Veruska Picchiarelli ed Emanuele Zappasodi e propone una sessantina di opere che, per la prima volta, riuniscono sette dei nove capolavori conosciuti dell’artista.
Il fulcro della mostra è la Croce Dipinta del 1272, simbolo della Gnu e una delle più grandi realizzazioni italiane dell’epoca, insieme a porzioni di un dossale d’altare, recentemente ricomposto con pezzi provenienti da prestigiose collezioni internazionali.
La mostra si snoda attraverso otto sezioni e inizia con la Stauroteca di Cosenza, un reliquiario che ci riporta al mondo bizantino, e si dipana tra le croci di Giunta Pisano che hanno influenzato il Maestro di San Francesco. Tra le opere spicca una tavola raffigurante il santo tra angeli, che secondo la tradizione servì da giaciglio a Francesco e su cui fu adagiato dopo la morte.
Questa esposizione non solo celebra il talento raffinato del Maestro di San Francesco, ma sottolinea anche il suo ruolo cruciale nell’evoluzione stilistica umbra, interpretando con lucidità le esigenze dell’ordine francescano e della Chiesa dell’epoca. “Perugia, insieme ad Assisi, era la New York del Duecento”, commenta Andrea De Marchi, evocando un’era di fervente creatività artistica.
La mostra si conclude con una sala virtuale che ricostruisce la Basilica Inferiore di Assisi, offrendo ai visitatori un viaggio immersivo in questo luogo sacro e nella sua storia, ricca di arte e spiritualità.