Futuro e Innovazione del Lambrusco: Il Dibattito dell’Accademia Italiana della Vite a Modena
Riflessioni e Prospettive sul Lambrusco: Un Simposio a Modena Rivela il Futuro della Viticoltura Emiliana
Recentemente a Modena si è svolta la “Tornata sul Lambrusco”, un evento organizzato dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino e dal Consorzio Tutela Lambrusco. Un’occasione unica per approfondire lo stato attuale e le prospettive future del settore vitivinicolo emiliano, con un focus particolare sul Lambrusco, gioiello enologico della regione.
L’iniziativa ha visto la partecipazione di una schiera di accademici e rappresentanti delle associazioni vitivinicole, che si sono riuniti per discutere le sfide attuali e future del Lambrusco, esplorando temi dalla gestione dei vigneti alla cantina, e prospettando gli scenari futuri per le apprezzate bollicine rosse emiliane.
Alessio Mammi, Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca della regione Emilia-Romagna, ha sottolineato l’importanza di tali incontri per la definizione del futuro del patrimonio vinicolo nazionale. L’Emilia-Romagna, con i suoi 52.000 ettari di vigneti, detiene una responsabilità cruciale nella valorizzazione delle produzioni vinicole.
L’evento ha messo in luce le diverse denominazioni del Lambrusco, una famiglia di vini che si estende su 10.000 ettari nelle province di Modena e Reggio Emilia e comprende 12 varietà diverse. Nel corso degli anni, questi vini hanno testimoniato un’evoluzione enologica costante, differenziandosi per stili e caratteristiche.
Un focus particolare è stato dedicato alle antocianine, elementi chiave nella definizione dell’intensità e della stabilità del colore del Lambrusco, oltre che delle sue proprietà sensoriali. Interessanti sono stati anche i risultati presentati sulle ricerche relative all’utilizzo del chitosano per le sue proprietà antiossidanti e nella riduzione dell’anidride solforosa, aprendo la strada alla produzione di vini senza solfiti.
Claudio Biondi, Presidente del Consorzio Tutela Lambrusco, ha concluso evidenziando l’importanza del dialogo tra ricercatori, accademici e istituzioni. Questo scambio di idee e conoscenze è fondamentale per affrontare le sfide del settore, dall’impiego di biotecnologie avanzate in vigna, all’adozione di strategie di miglioramento genetico per una viticoltura più sostenibile e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Questa collaborazione continua tra ricerca e sperimentazione è essenziale per adottare soluzioni innovative e avanzate nel mondo della viticoltura.