Export agroalimentare italiano verso quota 70 miliardi: il settore in forte crescita nel 2024
L’export agroalimentare italiano chiude il bilancio dei primi sei mesi del 2024 con un incremento del 7,1%, raggiungendo un valore di 34 miliardi di euro. Questo risultato rende sempre più concreta la prospettiva di arrivare a 70 miliardi di euro entro la fine dell’anno, segnando un’importante ripresa per il settore dopo un periodo difficile. Secondo il report ISMEA sugli scambi con l’estero, il settore agroalimentare sta registrando una crescita significativa, in contrasto con il calo generale delle esportazioni nazionali di beni e servizi (-1,1%). A trainare questa crescita sono sia l’industria alimentare, con un incremento dei flussi in valore del 7,7%, sia la componente agricola (+3,4%).
Le importazioni, nello stesso periodo, sono aumentate a un ritmo molto più contenuto (+1,4% rispetto al primo semestre 2023), grazie al ridimensionamento dei prezzi delle materie prime agricole dopo l’impennata del 2022. Questo ha permesso un netto miglioramento del saldo commerciale italiano, che è tornato positivo, registrando un attivo di 433 milioni di euro.
Dinamiche dei mercati di sbocco
Le esportazioni italiane sono cresciute in quasi tutti i mercati di sbocco, con risultati particolarmente significativi negli Stati Uniti (+17%), dove l’aumento è stato sostenuto dai prodotti simbolo del made in Italy come vini, spumanti, olio extravergine di oliva e pasta. Notevole anche la crescita in Giappone (+50%), che ha segnato un’importante ripresa dopo il rallentamento del 2023. Positivi i risultati anche in Romania (+11%) e Australia (+18%). I principali mercati di riferimento restano Germania, Francia e Stati Uniti, seguiti da Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera, Belgio, Polonia e Austria.
Prodotti in crescita
A livello merceologico, il settore del vino conferma il proprio primato tra i prodotti più esportati, con un aumento delle esportazioni di vini in bottiglia del 2%, che rappresentano il 7,6% dell’export agroalimentare totale, per un valore di 2,6 miliardi di euro. In crescita anche gli spumanti, che raggiungono quasi 1,1 miliardi di euro (+7%). Tra i comparti in crescita spiccano anche i derivati dei cereali (+8%), soprattutto grazie ai prodotti di panetteria e pasticceria, seguiti da un incremento delle esportazioni di formaggi stagionati (+7,5%) e formaggi freschi (+6%). L’olio di oliva si distingue con una crescita eccezionale del 64%, sostenendo la posizione di punta del comparto agroalimentare italiano sui mercati internazionali.
Importazioni e bilancia commerciale
Dal lato delle importazioni, il trend è stato generalmente favorevole per il miglioramento della bilancia commerciale. Infatti, si è osservato un calo nelle importazioni di cereali, soia, farina di soia e olio di palma, a fronte di una crescita significativa nelle importazioni di caffè non torrefatto (+12%) e di olio di oliva (+33%).
Un settore in espansione, nonostante le sfide globali
La crescita dell’export agroalimentare italiano è ancora più rilevante se si considera il contesto globale, caratterizzato da incertezze geopolitiche e fluttuazioni dei prezzi delle materie prime. Il successo sui mercati esteri dimostra la capacità del settore di adattarsi e di cogliere le opportunità, sfruttando la forza dei prodotti tipici italiani e la qualità riconosciuta a livello mondiale. I risultati positivi nel primo semestre del 2024 fanno ben sperare per il raggiungimento dell’obiettivo dei 70 miliardi di euro di export, confermando l’agroalimentare come un pilastro fondamentale per l’economia italiana.