Esplosione dei Vini Dealcolati in USA e Germania, Italia Ancora all’Era della Pietra
In USA e Germania si registra un notevole incremento nel mercato dei vini dealcolati, un fenomeno che non trova riscontro in Italia a causa di alcune restrizioni normative. Secondo l’Osservatorio Federvini, negli Stati Uniti il settore dei vini senza alcol ha visto una crescita del 16% in volume e del 52% in valore rispetto a due anni fa, con una notevole riduzione del consumo di birra e un aumento significativo degli spirits e dei prodotti ready to drink. Anche in Germania, i vini non alcolici godono di crescente popolarità, in particolare gli spumanti dealcolati, evidenziando un incremento del 6% in volume e del 17% in valore rispetto al 2022.
Contrastando questa tendenza, i vini a basso contenuto alcolico negli Stati Uniti hanno subito una diminuzione del 15% per i fermi e del 18% per i frizzanti. Questo contesto si riflette anche nel Regno Unito, dove nonostante il generale calo del 5% nel consumo di vini, i vini non alcolici hanno registrato un aumento del 6% in volume.
In Italia, la situazione è complessa: le normative frenano la produzione di vini dealcolati o parzialmente dealcolati, nonostante le tecniche enologiche siano autorizzate a livello europeo. Questi ostacoli normativi limitano le opportunità per i produttori nazionali, molti dei quali sono costretti a collaborare con partner esteri per produrre vini senza alcol. Questa situazione svantaggiosa è stata evidenziata da Micaela Pallini di Federvini, che osserva nuovi comportamenti del consumatore e l’emergere di tendenze che favoriscono categorie di prodotti innovativi come i vini dealcolati, soprattutto nei principali mercati esteri.
Secondo un sondaggio di TradeLab, sebbene quasi la metà degli italiani sia a conoscenza dei vini low alcohol, solo il 5% li ha effettivamente provati. Tuttavia, c’è un interesse crescente, in particolare tra i giovani, che potrebbe influenzare le future tendenze di consumo.