Coppia di ladri compie il furto del secolo rubando vino per 1,6 milioni di euro
Due individui sono stati incarcerati in Spagna per aver rubato una serie di vini di valore straordinario dal ristorante Atrio, stellato Michelin, e sono stati definiti come i responsabili del “furto del secolo”. La notizia ha fatto il giro del mondo a causa del valore delle bottiglie rubate, che ammontavano a 1,3 milioni di sterline (1,6 milioni di euro), tra cui un leggendario Château d’Yquem del 1806.
Secondo le autorità spagnole, il furto sembrava essere stato pianificato con grande cura, e ci è voluto diversi mesi di indagini per catturare i responsabili, Tatania ed Estanislao, che sono stati condannati a quattro anni e mezzo di prigione.
Si ritiene che Tatania abbia prenotato al ristorante usando un passaporto svizzero falso e che sia stata poi raggiunta da Estanislao per un pasto di 14 portate e la visita alla cantina. È emerso che il furto era stato pianificato con mesi di anticipo, con il duo che aveva visitato il ristorante ben tre volte prima di agire.
Estanislao, successivamente, è tornato nella cantina “armato” di una chiave rubata, che si crede sia stata ottenuta dopo che Tatania ha distratto l’unico receptionist in servizio notturno per chiedere un’insalata alle 2 del mattino. Dopo che una prima keycard rubata non ha funzionato, Tatania ha di nuovo chiamato la reception per fornire una distrazione e permettere a Estanislao di prendere la chiave principale senza venire visto dal receptionist.
Secondo i documenti del tribunale, Estanislao ha riempito uno zaino e due borse sportive con 45 bottiglie di vino pregiato per un valore di 1,3 milioni di sterline e la coppia ha lasciato l’hotel alle 5 del mattino. Sono stati in seguito arrestati al confine tra Croazia e Montenegro, dopo una vasta operazione di polizia internazionale.
José Polo, comproprietario di Atrio, ha commentato che i responsabili del furto erano dei professionisti, che sapevano esattamente cosa stavano facendo. In una dichiarazione rilasciata all’epoca, Polo e il suo socio in affari Toni Peréz hanno espresso il loro dolore per la perdita di parte della loro eredità e della loro storia, affermando che non si trattava solo di un furto, ma di una violazione che aveva strappato loro la storia dal cuore.