Come affrontare la crisi del vino italiano? Le cantine puntano su tecnologia e innovazione
Nonostante le incertezze globali, tra crisi economiche e sanitarie, le aziende vitivinicole italiane mostrano una forte inclinazione verso l’innovazione. Lo rivela uno studio dell’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) presentato al Vinitaly, che evidenzia come tre quarti delle aziende abbiano investito nel rinnovamento delle strutture e nell’ammodernamento dei processi tra il 2017 e il 2021. Nonostante alcune iniziative siano state ridimensionate, il 78% delle aziende esprime la volontà di continuare a investire nei prossimi cinque anni.
L’indagine, realizzata nel 2022 su un campione di 197 aziende, ha messo in luce anche gli ostacoli agli investimenti nell’innovazione, come la dimensione ridotta delle imprese, l’incertezza sui benefici degli investimenti, l’instabilità del mercato, le difficoltà di accesso al credito e ai fondi comunitari, e l’onerosità degli investimenti stessi. Nonostante queste sfide, le aziende hanno dimostrato un forte interesse verso la tecnologia, adottando soluzioni agritech e applicazioni di agricoltura digitale. Tra le prospettive future, emergono investimenti in genetica, con lo sviluppo di nuove varietà di viti resistenti e tecniche di evoluzione assistita in campo, considerate essenziali per il futuro del settore vitivinicolo, anche in risposta alle nuove normative europee per la riduzione dell’uso di prodotti chimici in vigna.