Chiara Ferragni e il Caso Pandoro: Pubblicità Ingannevole e Truffa, Le Accuse della Procura di Milano
In un intricato caso di pubblicità ingannevole e presunte truffe, emerge il ruolo di Chiara Ferragni, celebre influencer, nell’affare del pandoro ‘Pink Christmas’ di Balocco. La Procura di Milano, che ha preso le redini dell’indagine su competenza, mira a chiarire la situazione tra i procuratori di Milano e Cuneo.
Il pandoro, venduto a un prezzo superiore del consueto e accompagnato da messaggi pubblicitari ritenuti manipolatori, avrebbe portato i consumatori a credere che parte del ricavato fosse destinato all’ospedale Regina Margherita di Torino per il trattamento di bambini malati. Tuttavia, secondo le indagini, la realtà era ben diversa: l’azienda di Fossano (Cuneo) aveva effettuato solo una donazione di 50mila euro, indipendentemente dal volume delle vendite.
Nel mirino non solo il caso pandoro, ma anche le operazioni commerciali legate alle uova di Pasqua di Dolci Preziosi e alla bambola ‘Chiara Ferragni by Trudi’. Le azioni della Ferragni, con post e video sui social, sono considerate fuorvianti dalla Procura, guidata da Marcello Viola. L’enfatizzazione del fine benefico nelle campagne promozionali e l’uso massiccio dei social media avrebbero indotto i consumatori in errore, facendoli ritenere di contribuire a una causa nobile, sostenuta dalla credibilità di Ferragni, influencer con circa 30 milioni di follower.
Il sostituto procuratore generale della Cassazione Mariella De Masellis, nel decreto che assegna la competenza a Milano, si basa anche su recenti sentenze della Cassazione per sottolineare che la menzogna in sé può costituire truffa. I contratti firmati nel novembre 2021 a Milano tra Balocco e le società di Ferragni, oltre ai compensi percepiti dall’influencer, sono centrali nell’indagine.
La Procura sta esaminando email tra i team di Balocco e Ferragni, che sembrerebbero confermare un accordo sulla donazione di 50mila euro, fissata prima dell’inizio delle vendite e indipendentemente dal loro volume. Tra gli indagati, oltre a Chiara Ferragni, figura anche Fabio D’Amato, manager e collaboratore stretto dell’influencer. Le società coinvolte sono indagate per la responsabilità degli enti, mentre a Cuneo sono stati aperti fascicoli esplorativi sui casi Oreo e Soleterre.
In una vicenda che unisce il mondo dello spettacolo a quello giuridico, il caso Pandoro ‘Pink Christmas’ solleva importanti questioni sulla pubblicità, la responsabilità sociale delle influenze e la fiducia dei consumatori.