Calogero Condello: Dialoghi Scultorei tra Classicismo e Innovazione
L’esibizione artistica di Calogero Condello a Trieste diventa palcoscenico di un dialogo profondo tra eredità classiche e proiezioni future. Le opere esposte, vere e proprie sintesi di riflessioni sull’ambiente circostante, si concentrano in modo significativo su temi come il conflitto bellico e le problematiche ambientali.
La mostra “Pensiero tridimensionale. Classicità e futuro” apre i battenti il 9 marzo presso la sala Leonor Fini del Magazzino 26, offrendo al pubblico, dal giorno successivo e sino al 5 maggio, una sequenza incantevole di installazioni che Calogero Condello ha creato negli anni recenti. Questi lavori, come osserva la curatrice Marianna Accerboni, sono l’espressione di un’arte che riflette la tradizione culturale mediterranea, unendo euritmia, equilibrio e fervore in una dimensione concettuale che attinge ai canoni dell’estetica classica e neoclassica, insieme a moderne interpretazioni estetiche.
Tra le installazioni spicca “Uomo e madre natura”, del 2021, un’opera che invita alla riflessione sull’ecologia attraverso la rappresentazione di un banchetto distorto e metaforico. Allo stesso tempo, l’installazione in terracotta “Dilaniata”, realizzata tra il 1995 e il 2003, tocca il tema della guerra, scavando profondamente nelle emozioni dello spettatore. Condello, attraverso le sue opere, non solo analizza criticamente la realtà contemporanea e le sue sfide più urgenti ma lo fa ponendo l’essere umano al centro della sua narrazione artistica.
In aggiunta, tre sculture in bronzo vengono esposte in diversi punti chiave della città di Trieste, come invito curioso per abitanti e visitatori a immergersi nell’universo espositivo dell’artista.