Broccoli, Grimasse e Psicologia: Come le Espressioni al Tavolo Influenzano i Gusti dei Bambini
In un mondo dove i broccoli diventano nemici e le facce storte a tavola sono contagiose, un recente studio pubblicato sulla rivista “Frontiers of Psychology” getta luce su un fenomeno curioso e significativo: l’influenza delle espressioni facciali sul gradimento dei cibi, in particolare tra i più giovani.
Katie Edwards dell’Aston University ha guidato la ricerca, analizzando le reazioni di oltre 200 giovani donne mentre osservavano adulti sconosciuti consumare broccoli crudi. Questi ultimi mostravano espressioni che variavano da positive (sorrisi) a neutre e negative (simili a disgusto).
Curiosamente, i risultati hanno mostrato che la visione di individui che mangiano broccoli con espressioni di disgusto riduce significativamente il gradimento per questo alimento. Al contrario, vedere qualcuno mangiare verdure con un sorriso non sembra aumentare in modo significativo il desiderio o il gradimento per le verdure.
La ricerca si inserisce in un contesto più ampio che esplora il rapporto tra emozioni, percezioni e preferenze alimentari. È noto che le espressioni facciali hanno un forte impatto sulle emozioni degli altri, e questo studio dimostra che tale fenomeno si estende anche alle abitudini alimentari.
In particolare, il team di ricerca pone l’accento sui bambini. Essi, di solito meno inclini a sperimentare con le verdure, potrebbero essere particolarmente suscettibili a questa forma di ‘contagio’ del gusto. Se un bambino vede i suoi compagni esprimere disgusto per le verdure, questo potrebbe avere un impatto diretto sulla sua accettazione di tali alimenti.
Queste scoperte si affiancano a ricerche precedenti che hanno esplorato come il contesto sociale influenzi le scelte alimentari. Per esempio, uno studio dell’Università di Leeds ha rilevato che i bambini sono più propensi a mangiare verdure quando vedono i loro genitori farlo. Questo sottolinea l’importanza del ruolo modello degli adulti nella formazione delle abitudini alimentari dei bambini.
In conclusione, sembra che la battaglia per far apprezzare i broccoli ai bambini non sia solo una questione di gusto, ma anche di psicologia. Gli adulti, sia a casa che a scuola, hanno la responsabilità di presentare i cibi in modo positivo, perché le loro espressioni potrebbero letteralmente fare la differenza tra un boccone gustato e uno rifiutato.