Battaglia contro i disturbi alimentari: Italia verso nuove leggi severe
La lotta contro i disturbi alimentari prende una svolta decisiva in Italia. Oggi, la commissione Sanità del Senato esamina un nuovo disegno di legge che promette sanzioni severe, inclusi multe e detenzione, per chi incita i giovani a pratiche alimentari pericolose, rischiando disturbi come anoressia e bulimia.
Il disegno di legge, introdotto lo scorso marzo, nasce dall’allarmante realtà di circa 3 milioni di italiani affetti da questi disturbi, di cui una percentuale schiacciante è rappresentata da donne. La severità di questo fenomeno si evidenzia ulteriormente considerando che ogni anno si registrano circa 4.000 morti tra i giovani, una cifra che si posiziona subito dopo le vittime degli incidenti stradali. Il disegno di legge punta a una strategia di prevenzione e repressione, con particolare enfasi su chi promuove tali comportamenti alimentari dannosi.
Tra le novità introdotte dal disegno di legge, si propone di riconoscere i disturbi alimentari come malattie sociali. L’articolo 2 stabilisce sanzioni che vanno dalla reclusione fino a due anni e multe da 20.000 a 60.000 euro per chiunque, anche online, promuova comportamenti che possono causare o aggravare disturbi alimentari.
In caso di reati commessi verso minori o persone vulnerabili, le sanzioni previste aumentano fino a quattro anni di reclusione e multe tra 40.000 e 150.000 euro. Il piano include anche la creazione di una Giornata nazionale dedicata ai disturbi alimentari il 15 marzo e un piano di interventi da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Il ministero dell’Interno ha il compito di regolare l’accesso ai siti web che promuovono pratiche alimentari dannose, indirizzando gli utenti a un portale informativo dedicato.
Nonostante ciò, la protesta contro i recenti tagli ai fondi per la cura dei disturbi alimentari si intensifica. Raffaele Donini, assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna, insiste sulla necessità di un finanziamento adeguato, proponendo almeno 25 milioni di euro, mentre Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, rassicura sulla sensibilità del ministro Orazio Schillaci verso il problema. Anche Italia Viva si fa promotrice di un emendamento per ripristinare il fondo con la cifra richiesta.
Le manifestazioni previste in 28 città italiane aumentano la pressione sul governo per una revisione dei tagli. Camilla Piredda dell’Unione degli Universitari e Giovanni Abbate Daga, direttore del Centro disturbi alimentari della Città della Salute di Torino, sottolineano l’importanza di una soluzione strutturale oltre al finanziamento, per affrontare in modo efficace e duraturo il problema dei disturbi alimentari nel paese.