250 Anni di Caspar David Friedrich: La Mostra a Berlino che Rivela l’Anima della Natura
All’interno della vibrante scena artistica di Berlino, le celebrazioni per il 250° anniversario della nascita del pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich illuminano la città con una mostra monografica intitolata “Unendliche Landschaften” (Paesaggi Infiniti). L’evento si svolge nell’Alte Nationalgalerie dell’Isola dei Musei, uno dei tre appuntamenti principali dedicati a Friedrich, insieme alle mostre di Amburgo e Dresda e una programmata oltreoceano al Metropolitan di New York.
Dopo essere stato dimenticato per decenni e strumentalizzato durante il periodo nazionalsocialista, Friedrich è stato riscoperto proprio a Berlino, dove una mostra nel 1906 presso la Galleria Nazionale segnò una rinascita del suo riconoscimento. La mostra attuale, aperta dal 19 aprile al 4 agosto, offre una nuova interpretazione delle opere di Friedrich, esponendo 60 dipinti e 50 disegni, provenienti sia dalla Germania che dall’estero.
Ralph Gleis, direttore della Nationalgalerie, descrive l’esposizione come “complessa”, in cui l’indagine storica si intreccia strettamente con lo studio delle tecniche pittoriche. Le opere di Friedrich non solo ritraggono paesaggi ma evocano anche grandi questioni filosofiche legate all’esistenza umana. L’esposizione è stata progettata per stimolare non solo una reazione emotiva ma anche una riflessione critica.
Queste opere interrogano se Friedrich possa essere considerato un artista prettamente tedesco o piuttosto un “artista universale”. A differenza di Turner, suo contemporaneo che dipingeva la natura in tumulto, Friedrich rappresenta una quiete che trasmette la grandezza della creazione divina, offrendo un suono silenzioso che commuove profondamente, secondo il direttore Gleis. Le sue rappresentazioni della solitudine dell’umanità nella natura riflettono una società sempre più frammentata, anticipando temi moderni di isolamento e introspezione.
La mostra non segue un ordine cronologico ma procede per temi, con un interessante focus sui colori usati da Friedrich, come il “blu cobalto”, che caratterizza molte delle sue opere. Nonostante l’assenza del suo capolavoro più noto, “Il Viandante sul mare di nebbia”, rimasto ad Amburgo, opere come “Il mare di ghiaccio” e “Il Watzmann” offrono una visione potente in linea con le preoccupazioni ambientali contemporanee.
In sintesi, questa retrospettiva non solo celebra Friedrich come figura centrale del Romanticismo tedesco ma invita anche a una profonda riflessione sul nostro rapporto con la natura e il nostro posto nel mondo, mostrando come l’arte possa continuare a influenzare e ispirare attraverso i secoli.