150 tonnellate di pacchi distrutti ogni mese: è questo il prezzo del nostro shopping online?
Con la diffusione dell’e-commerce, soprattutto dall’era Covid in poi, milioni di pacchi viaggiano ogni giorno per raggiungere i consumatori. Ma cosa succede a quelli che si perdono per strada o non vengono ritirati? Il mondo dei pacchi smarriti rivela un lato oscuro dell’acquisto online: un sistema che non solo comporta costi economici e ambientali significativi, ma che oggi si sta trasformando in un’inedita opportunità commerciale.
Un sistema insostenibile?
Secondo il Delivery Index 2024 di Netcomm, in Italia sono stati spediti 186 milioni di pacchi legati all’e-commerce, con un aumento del 13,5% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il rovescio della medaglia di questo flusso ininterrotto è rappresentato dai pacchi non consegnati. Ogni anno, milioni di ordini vanno persi a causa di errori di indirizzo, mancate consegne o resi non ritirati. Questi pacchi spesso finiscono direttamente nei centri di smaltimento.
Sendcloud, una piattaforma europea per le spedizioni, ha evidenziato che il rischio di smarrimento dei pacchi è cresciuto del 16% rispetto all’anno precedente, con picchi durante il Black Friday e il periodo natalizio. A novembre 2024, il tasso di pacchi smarriti ha raggiunto il 23%, mentre a gennaio 2025 ha toccato un incremento del 25%.
Distruzione o recupero?
Per molti e-commerce, reintegrare un pacco smarrito o non consegnato rappresenta un costo elevato. Secondo alcune stime, il 15% delle emissioni di gas serra legate all’e-commerce proviene dai trasporti, mentre il 75% è attribuibile al packaging. Non sorprende, quindi, che molte piattaforme optino per distruggere i pacchi, aumentando la produzione di rifiuti.
Ma c’è chi sta cercando soluzioni alternative. Una startup francese, King Colis, ha ideato un modo per recuperare questi pacchi e trasformarli in un’opportunità di vendita. L’azienda acquista stock di pacchi smarriti, resi o provenienti da overstock (scorte in eccesso) e li rivende attraverso il proprio sito e nei pop-up store.
La vendita alla cieca: il fascino del mistero
King Colis propone un sistema originale: i pacchi vengono venduti “a peso” e il loro contenuto rimane segreto fino all’acquisto. Per esempio, 100 grammi di pacchi “standard” costano 1,99 euro, mentre la stessa quantità di pacchi “Amazon” viene venduta a 2,79 euro. Tra gli articoli che si possono trovare ci sono prodotti tecnologici, abbigliamento di marca, cosmetici e persino videogiochi.
L’azienda, che organizza vendite flash in diverse città, ha appena fatto il suo debutto in Italia con un evento al centro commerciale RomaEst dal 14 al 19 gennaio. I clienti possono scegliere tra 10 tonnellate di pacchi, avendo solo 10 minuti per selezionare quelli desiderati. Una vera e propria caccia al tesoro che combina l’aspetto ludico con prezzi vantaggiosi e un’attenzione all’ambiente.
Un nuovo modello di economia circolare
Il recupero e la rivendita dei pacchi smarriti rappresentano un esempio di economia circolare, evitando che materiali inutilizzati finiscano in discarica e riducendo così l’impatto ambientale del settore. Ogni mese, in Europa, circa 150 tonnellate di pacchi smarriti, resi o da overstock vengono distrutte. King Colis riesce a recuperare e rivendere il 70% dei pacchi smarriti e il 30% derivante da resi o scorte in eccesso.
Dati e numeri che fanno riflettere
Uno studio di Quantis ha analizzato l’impatto ambientale dell’e-commerce, rivelando come ogni fase del processo, dall’ordine al reso, contribuisca in modo significativo all’inquinamento. Per esempio, solo i resi generano costi ambientali e logistici enormi, aggravati dalla crescente domanda.
Secondo alcune ricerche, i problemi di consegna hanno anche un forte impatto sulla fiducia dei consumatori: il 66% degli italiani evita di acquistare nuovamente dallo stesso negozio online dopo una consegna problematica, mentre il 18% abbandona definitivamente la piattaforma.