Alla ricerca dell’Amarone: wine tour di tre giorni nella Valpolicella
Un week end lungo per scoprire tutto sull’Amarone, uno dei più grandi vini d’Italia. Una splendida villa del 1600 sarà la nostra base operativa, da cui partiremo per visitare cinque delle migliori cantine della zona: tutte vantano produzioni curatissime, provenienti dai grandi cru della Valpolicella.
Programma
Day 1
Cantina Serego Alighieri-Masi. Una tenuta da sogno con vigne e giardini lussureggianti in perfetto stile rinascimentale.
I vini da degustare sono intensi ed equilibrati, ma i veri campioni con cui fare i conti sono il Mazzano e il Campolongo di Torbe, produzioni limitate, pirotecniche, testimoni di grandi “terroir”. Per chi desidera corso di cucina, poi cena.
Day 2
Cantina Aldegheri. Non ha bisogno di presentazioni. I loro Amaroni sono un trionfo di eleganza e stile tipico, molto lussuriosi per la ricchezza delle sfumature, sebbene siano sempre aderenti ad un modello di Amarone classico, mai troppo muscoloso, giustamente speziato: degusteremo annate storiche. Un grande classico da non perdere.
Quindi, nel pomeriggio, ci sposteremo sulle colline di Mezzane. Corte Sant’Alda. Una cantina (bio)dinamica e coraggiosa che ha abbracciato la coltivazione verde con convinzione, motivata da una ricerca estetica senza fronzoli, che possa ridare vini privi di contaminazioni tecnologiche e chimiche. Interessante il confronto con i precedenti: più fresco, con frutto tagliente, sempre molto suadente nei toni speziati.
Day 3
Cantina Mazzi. Splendida e ospitale, con una gamma di vini eccellenti, che assaggeremo sotto le antiche volte a botte della cantina, che ospita una barricaia incredibile. Parliamo un attimo dei vini. Anche questa volta, buon cru non mente: Castel e Villa, in alta collina, a cui corrispondono due vini che creano dipendenza grazie ad un bouquet vibrante. Il primo predilige note più erbacee, il secondo profonde suggestioni speziate. Ma la vera sorpresa è il Valpolicella, il Pojega, uno dei migliori della categoria, rinforzato da un leggero appassimento delle uve, che dona grande profondità al vino. Da non perdere il brasato e finale con Recioto.
Nel pomeriggio Cantina Quintarelli. Finalmente siamo arrivati alla fine del viaggio, la sorgente è lì davanti a noi, possiamo dissetarci una volta per tutte. Pura estasi, nirvana enologico, territorio e genio, perfetta alchimia di consistenza, freschezza, calore e spezie che si susseguono strato dopo strato, sempre con spunti nuovi e una cremosità sconvolgente. Sappiate solo che la storia dell’Amarone ha avuto origine qui, dalla consapevolezza di star facendo la cosa giusta. L’intuizione di Quintarelli, nata dalla necessità di dare dignità regale all’Amarone, si è trasformata in rigore estetico che nessuna moda mai scalfirà.